I recenti femminicidi di Sara Campanella e Ilaria Sula hanno scosso l’Italia: il commento di Arianna Meloni sul tema molto delicato.
Le ultime notizie relative al delitto di Ilaria Sula ma anche quello della povera Sara Campanella hanno scosso l’intero Paese. Un doppio femminicidio a distanza di poche ore che ha messo i brividi all’Italia per quelle che sono state le dinamiche e le motivazioni che hanno portato alla morte delle due giovanissime ragazze. A commentare la dura realtà di questi giorni è stata a Libero, Arianna Meloni, capa della segreteria politica di Fratelli d’Italia, e sorella della Premier, Giorgia.

Arianna Meloni: il doppio femminicidio e le mosse del governo
Nel corso dell’intervista a Libero di cui vi riportiamo solo uno stralcio, Arianna Meloni ha sottolineato come la violenza di genere sia “un’emergenza e contrastarla deve essere una priorità”. La sorella della Premier italiana ha poi fatto riferimento al ddl sul femminicidio che in qualche modo corona il ddl contro la violenza sulle donne: “È significativo che nel nostro codice penale venga introdotto il delitto di femminicidio come reato autonomo, che viene sanzionato, appunto, con l’ergastolo. Ma non solo. Si prevedono anche aggravanti e aumenti di pena per i reati di maltrattamenti personali, stalking, violenza sessuale e revenge porn […]”.
Il ruolo dei genitori
La capa della segreteria politica di Fratelli d’Italia ha poi fatto alcuni interessanti passaggi, se vogliamo, anche personali. Facendo riferimento alla serie “Adolescence”, il cui protagonista è un tredicenne che accoltella una coetanea, la Meloni ha spiegato: “Ho visto la serie e la considero un capolavoro che aiuta una profonda riflessione, soprattutto per noi genitori. Personalmente penso che questi episodi non sono quasi mai improvvisi. Spesso sono il risultato di un disagio rimasto invisibile e silente”.
Parlando da madre, la Meloni ha aggiunto: “I nostri ragazzi vivono immersi in un mondo complesso, che corre veloce, che è iperconnesso. Ma spesso è anche povero di relazioni autentiche, reali, basate sul contatto umano e fisico. Quindi spesso si trovano a crescere in uno stato di solitudine emotiva, anche all’interno delle stesse famiglie”.
Per la Meloni, la famiglie, spesso, non si accorgono del disagio dei figli ma non per questo bisogna rassegnarsi, anzi. “[…] Fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo e lo dico da madre di due ragazze. Credo anche che noi adulti dobbiamo avere il coraggio di metterci in discussione, di chiederci se stiamo davvero prestando la giusta attenzione ai nostri figli e se li stiamo educando nel modo giusto. Come genitori, dobbiamo anche insegnare ai nostri figli che si può fallire, che si può non essere perfetti, che bisogna accettare un rifiuto e andare avanti, che un ‘no’ non è la fine del mondo, è normale […]”.