Femminicidio a Ostuni, il marito si difende: “Ho sparato per errore”

Femminicidio a Ostuni, il marito si difende: “Ho sparato per errore”

Femminicidio a Ostuni. Un uomo di 46 anni ha ucciso la moglie con un colpo di pistola. Il fermato si difende: “Ho sparato per errore”.

OSTUNI (BRINDISI) – Femminicidio nella notte tra il 9 e il 10 gennaio a Ostuni, in provincia di Brindisi. Un uomo di 46 anni ha ucciso la moglie con un colpo di pistola e poi si è ferito ad una mano. Il presunto killer è stato arrestato con l’accusa di omicidio colposo ma l’uomo ha dichiarato agli inquirenti di aver sparato per sbaglio mentre stava pulendo l’arma.

Indagini in corso

La Procura di Ostuni ha aperto un’indagine sulla vicenda per cercare di ricostruire meglio quanto accaduto nell’appartamento della coppia. Autorizzata l’autopsia sul corpo della donna per provare ad accertare le cause della morte.

I rilievi sono in corso con l’arma, detenuta legalmente, che è stata sequestrata. Al momento dell’accaduto nella villa c’erano altre persone che saranno sentite dagli inquirenti. Proprio la loro testimonianza potrebbe essere fondamentale per scagionare o incolpare l’uomo che continua a ritenersi innocente. Un omicidio che ha messo in stato di shock l’intera città di Ostuni visto che episodi simili non accadono tutti i giorni.

Fonte foto: https://www.facebook.com/carabinieri.it

63enne ucciso in Romania, arrestata la moglie

La Procura di Roma, intanto, ha aperto un’indagine sulla morte di un uomo di 63 anni in Romania. Il decesso è avvenuto lo scorso 30 dicembre anche se la notizia dagli inquirenti è stata data solo ora. Secondo quanto scoperto dalle autorità locali, dietro l’omicidio del nostro connazionale c’è la moglie di origine romena.

Sarebbe stata proprio la 32enne ad ordinare a due ragazzi di aggredire a calci e pugni il suo compagno. La donna, infatti, aveva iniziato una relazione con uno dei due esecutori materiali dell’omicidio. Una vicenda che ha portato al fermo della giovane romena che nelle prossime ore sarà ascoltata anche dai magistrati italiani.

fonte foto copertina https://www.facebook.com/carabinieri.it