Femministe e le minacce a Giorgia Meloni
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Femministe e le minacce a Giorgia Meloni: “Autolesionismo della sinistra”

Giornata contro la violenza sulle donne

Un corteo di femministe per la giornata contro la violenza delle donne si è scagliato contro la premier Meloni. Azioni criticate e condannate.

Il corteo organizzato dalla rete “Non una di meno” lo scorso sabato è stata caratterizzata anche da cori e striscioni che hanno scatenato la polemica. Le femministe urlavano slogan contro la premier Giorgia Meloni. Sugli striscioni si leggeva “Meloni vattene”, “Meloni fascista, sei la prima della lista”, “Governo Meloni preparati a tremare, siamo libere di lottare». «Meloni amica del padrone, noi lottiamo per la rivoluzione». «Fascista Meloni noi donne ti faremo la guerra». E da ultimo e più estremo: “Ti mangiamo il cuore”.

Un corteo di 50mila persone che univa donne dei centri antiviolenza, precarie, lavoratrici e altre associazioni. Le donne si sono opposte alla violenza di genere in Afghanistan, in Iran e anche in Italia. In questo dissenso c’è stato anche spazio per opporsi al governo Meloni. All’esecutivo di centrodestra si criticano le posizioni pro vita e contro l’aborto, anche se hanno più volte dichiarato di non avere intenzione di toccare la legge 194. Ma anche la negazione da parte del governo Meloni della violenza omotransfobica che sarebbe protetta dal ddl Zan a cui si sono opposte queste forze politiche.

Bonus Natale 2024:
a chi spetta e cosa c'è da sapere

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

La critica per gli insulti alla premier

Per queste posizioni e anche per la nuova modifica (in bilico) di Opzione donna, le femministe si sono opposte alla prima donna premier, che non perché donna si traduce nell’essere a protezione dei diritti delle donne. I cori e gli slogan però sono stati ritenuti eccessivi. Alla sinistra è stato criticato che non vi stata nessuna presa di posizione su questi insulti. L’unico ad intervenire nella polemica è stato il centrista Pierferdinando Casini.

«Gli insulti e le campagne più o meno isteriche contro Giorgia Meloni da un lato sono incivili, e pertanto meritano ogni condanna, dall’altro sono l’espressione di un autolesionismo politico che sta incominciando a diventare una malattia assai diffusa nei pressi dell’opposizione» ha detto il senatore.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 28 Novembre 2022 11:24

Ischia: Conte nega il condono fatto nel 2018. Renzi: “Vergogna”

nl pixel