Due anni fa moriva Ferdinando Imposimato. Il magistrato, presidente onorario della Cassazione, si è occupato di terrorismo e criminalità. Aveva 81 anni.
Era il 2 gennaio 2018 quando Ferdinando Imposimato si spegneva all’età di 81 anni. Era nato a Maddaloni, in provincia di Caserta, nel 1936.
Gli inizi in magistratura
Laureatosi nel 1959 all’Università di Napoli in Giurisprudenza, diventa vice-commissario di polizia nel 1962: lavora a Brescia e a Forlì prima di giungere a Roma in qualità di funzionario di Ministero del Tesoro. Mantenuta questa carica per un anno, diventa magistrato nel 1964.
I processi su terrorismo e criminalità
Quale giudice istruttore istruisce alcuni tra i più importanti casi di terrorismo tra cui il processo Aldo Moro, l’attentato al Papa, l’omicidio del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Vittorio Bachelet, e la strage di Piazza Nicosia.
Nel 1981 istruisce anche il processo contro la Banda della Magliana. Molti anni più tardi, il boss Maurizio Abbatino racconterà dell’intenzione del gruppo di attentare alla vita del magistrato. Il quale perse nel 1983 il fratello Franco, ucciso dalla Camorra.
Ferdinando Imposimato in Parlamento
Nel 1986, tuttavia, lascia la magistratura a causa delle minacce subita da Cosa Nostra, e diventa consulente nella lotta alla droga per le Nazioni Unite. Un anno più tardi viene eletto al Senato della Repubblica come indipendente di sinistra: la sua carriera politica prosegue nel 1992, quando viene eletto parlamentare per il Partito Democratico della Sinistra, e nel 1994, quando torna a Palazzo Madama.
Dopo il rientro nei ranghi della magistratura italiana è stato giudice della Suprema Corte di Cassazione, dove viene nominato Presidente onorario aggiunto. Nel 2013 è stato preso in considerazione dal Movimento 5 Stelle, assieme ad altri nomi, per l’elezione a Presidente della Repubblica.