l’analisi di Frederic Vasseur sulle prestazioni della Ferrari nel GP di Cina. Quali sono stati i veri ostacoli e come il team può migliorare?
Nel contesto grigio di Shanghai, la Ferrari ha affrontato un fine settimana complicato. Durante il Gran Premio di Cina, la SF-24 non ha brillato come atteso, perdendo per la prima volta quest’anno l’accesso al podio. Un elemento chiave di questa performance sottotono è stata la partenza da posizioni non ideali, sesta per Charles Leclerc e settima per Carlos Sainz.
Le difficoltà iniziali e la gestione gara
Dopo un avvio in cui Leclerc ha cercato di proteggere la sua posizione, le due Ferrari si sono ritrovate ancor più indietro, posizionandosi dietro piloti come George Russell e Nico Hülkenberg. Questo inizio ha definitivamente influito sull’andamento della loro gara, condizionando negativamente il loro ritmo.
La dinamica della gara è stata ulteriormente complicata dall’ingresso della Safety Car, che ha praticamente azzerato i distacchi, ma non ha fornito ai piloti di Maranello l’opportunità di recuperare. Vasseur, analizzando la situazione, ha puntualizzato come la qualifica poco convincente sia stata determinante per le sorti del team, ma ha anche evidenziato problemi legati all’uso delle mescole più dure.
Il team principal della Ferrari ha riconosciuto una discreta performance nel primo stint con gomme medie, ma ha espresso preoccupazione per le difficoltà incontrate con le gomme dure. Questa situazione ha messo in luce la necessità di una migliore comprensione e gestione delle mescole più resistenti.
In cerca di soluzioni
“Siamo partiti troppo indietro e ciò ha complicato tutto. Dobbiamo concentrarci maggiormente sulle qualifiche nelle prossime gare per evitare di ripetere questi errori“, ha dichiarato Vasseur in un’intervista a Sky Sport F1. Il miglioramento in qualifica è visto come cruciale per evitare di farsi trovare impreparati in situazioni di gara difficili.
Inoltre, Vasseur ha sottolineato come il team debba indagare a fondo sulle ragioni delle prestazioni alterne tra le diverse mescole di gomme. “Non è una questione di grandi margini, ma piccole differenze di tempo al giro che ci penalizzano. È fondamentale capire perché rendiamo meglio con la mescola media e riscontriamo difficoltà con la dura”, ha aggiunto.
