Le Ferrovie dello Stato condannate a risarcire 1 milione di euro alla famiglia di un operaio deceduto.
La famiglia di un ex operaio delle Ferrovie dello Stato, Salvatore Passavanti, deceduto per un adenocarcinoma polmonare causato dall’esposizione all’amianto e all’olio creosoto sul lavoro, riceverà un risarcimento di quasi 1 milione di euro.
Il Tribunale di Roma ha condannato Rete Ferroviaria Italiana a versare la somma alla vedova e ai tre figli dell’uomo, che aveva lavorato per l’azienda per 30 anni, fino al suo pensionamento nel 1993. Nel 2017, a 79 anni, gli venne diagnosticata la malattia e morì pochi mesi dopo. Passavanti era stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica per aver salvato una persona sulla tratta ferroviaria e aveva scritto un libro sulla storia della ferrovia Sicignano-Lagonegro.
Dopo aver ottenuto il riconoscimento della malattia professionale da parte dell’Inail, la famiglia si era rivolta all’Osservatorio Nazionale Amianto e agli avvocati Marcello e Consuelo Mascolo per ottenere il risarcimento completo dei danni subiti.
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Le cause della malattia
Il consulente tecnico d’ufficio ha stabilito che l’insorgenza del tumore del polmone e la morte di Passavanti sono state causate dal creosoto. Si è scoperto che l’azienda lasciava che le parti in legno usurate a cui venivano fissati i binari, le traversine, venissero bruciate nelle stufe per riscaldare gli operai sia all’esterno che all’interno dei locali, anziché smaltirle correttamente.