Fiat Duna: storia e scheda tecnica della berlina dei due mondi

Fiat Duna: storia e scheda tecnica della berlina dei due mondi

Prodotta in Sud America per rimpiazzare la 128, la Fiat Duna derivava dalla Uno: compatta ma confortevole, in Europa ebbe vita piuttosto breve.

La Duna è un modello di berlina prodotto dalla Fiat tra il 1985 ed il 2000. Nei listini della Casa torinese, che a metà anni Ottanta stava lavorando al rinnovamento della propria offerta di gamma, sostituì l’ormai longeva Fiat 128, risalente al 1969. Disegnata da Giorgetto Giugiaro e dal Centro Stile Fiat, la Duna deriva direttamente dalla Uno lanciata sul mercato – con ottimi riscontri – nel 1984 ma venne concepita soprattutto per il mercato dell’America Latina, dove la Fiat voleva proporre una berlina tre volumi in grado di tenere testa alla concorrenza tedesca, rappresentata dalla VW Passat e dall’Opel Ascona. Non è un caso che la Duna venisse assemblata in Sud America, negli stabilimenti di Betim (Brasile) ed El Palomar (Argentina), dove venne venduta per lo più come ‘Fiat Premio‘, tranne in Argentina. La Duna verrà poi sostituita dalla Siena e dalla Palio.

La produzione per il mercato europeo, complice un calo delle vendite, si interruppe nel 1991 mentre in America Latina continuò fino al 2000 (la gamma venne aggiornata con due nuovi allestimenti). Nel Vecchio Continente, la Duna SW venne di fatti sostituita, fino al 1997, dall’Innocenti Elba che differiva dalla familiare del Lingotto solo per il frontale (fari e calandra). Nonostante sia passata alla storia come uno dei modelli più brutti prodotti dalla Fiat, la Duna (premiata nel 1986 come ‘Auto dell’anno’) è stata inserita dall’ACI nel novero delle auto di interesse storico nel 2013.

L’aspetto – un po’ anonimo – della Duna ha suscitato spesso una certa dose di ironia: nel 1993 venne pubblicato un calendario satirico e, qualche anno più tardi, vide la luce un portale – altrettanto satirico – dedicato alla berlina del Lingotto (www.fiatduna.it) con tanto di shop online dove acquistare gadget ispirati alla Duna, quali felpe, modellini e tappetini per mouse (il ‘Dunapad’).

Scheda tecnica Fiat Duna

Lunga poco più di 4 metri (4.037 mm), larga 1.548 mm e alta 1.445 mm, la Duna venne prodotta sia con carrozzeria tre volumi 4 porte (la versione due porte venne commercializzata solo in Sud America), station wagon (Fiat Duna weekend) e furgonetta. Omologata per 5 posti, la Duna ha una massa in ordine di marcia tra i 900 kg e i 1.000 kg. Le sospensioni anteriori erano del tipo McPherson con molle disassate, mentre quelle al retrotreno erano a bracci trasversali con balestra trasversale.

Dal punto di vista tecnico, la si può considerare come la versione ‘allungata’ della Fiat Uno: il frontale è praticamente identico, per via dei i gruppi ottici di forma quadrata e della calandra rettangolare con il logo del costruttore al centro. La parte posteriore, invece, accantona il generoso portellone della Uno a favore di un bauletto (nella versione tre volumi), offrendo una migliore abitabilità pur conservando lo stesso passo (236 cm). La Duna, infatti, monta i sedili posteriori in posizione leggermente più arretrata, lasciando più spazio per i passeggeri senza rinunciare ad un bagagliaio capace (503 dm cubici). Il design, nel complesso, ricorda molto da vicino sia quello della Argenta (1981 – 85) sia quello della Regata (1983 – 1990), attingendo a piene mani dagli elementi caratteristici della prima serie della Uno. Cambia solo il posteriore (ad eccezione dei gruppi ottici), dove viene aggiunta un’ampia fascia paraurti nera a contrasto con la carrozzeria.

Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/cougarcas/34765806965

La gamma della Duna si articolava in due allestimenti (S e CS) ai quali se ne aggiunse un terzo nel 1987 (CSL, ovvero Comfort Super Lusso) che si caratterizzava soprattutto per aggiunte di carattere estetico (finiture più ricercate, rivestimenti di migliore qualità e un cofano ispirato all’Ascona). La versione CLS debuttò dapprima sul mercato dell’America Latina e fu solo in un secondo momento che i vertici Fiat decisero di proporla anche sul mercato europeo, ad eccezione dei paesi con la guida a destra (dal momento che il cruscotto non era adatto alle modifiche tecniche necessarie per spostare il volante).

Ad ogni modo, la dotazione di serie era piuttosto spartana – in linea con il target di mercato – e neanche le versioni top di gamma offrivano un equipaggiamento particolarmente ricco. Gli accessori a pagamento erano il contagiri (in luogo dell’orologio analogico), i finestrini anteriori ad azionamento elettrico e la chiusura centralizzata.

Le motorizzazioni Fiat Duna

Nel corso della propria carriera, la Duna è stata equipaggiata sia con motori a benzina che a diesel. Le versioni a gasolio montavano un 4 cilindri in linea da 1.697 cc di cilindrata in grado di sviluppare 60 CV a 4.500 giri e 103 Nm di coppia; coadiuvato da un cambio manuale a 5 marce e abbinato alla trazione anteriore, questo propulsore era in grado di spingere la Fiat Duna DS ad una velocità massima di 150 km/h e di produrre un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 18 secondi netti (18.8 nella variante familiare). Sul fronte consumi, la versione diesel è la più parsimoniosa (16.8 km con un litro di carburante).

La varianti a benzina erano due. La Fiat Duna 60 era spinta da un 4 cilindri in linea da 1.115 cc di cilindrata; l’unità erogava una potenza di 58 CV ad un regime di 5.500 giri e una coppia massima di 85 Nm (a partire da 2.750 giri); trasmissione e trazione sono le stesse della motorizzazione diesel, così come la velocità di punta (150 km/h) mentre il tempo necessario per raggiungere i 100 km/h da fermo è di 16 secondi. La Duna 70, invece, montava un motore da 1.3 litri (1.301 cc di cilindrata) alimentato a benzina con piombo che offriva potenza e coppia maggiori (67 CV e 101 Nm a partire da 2.500 giri al minuto); anche le prestazioni sono migliori, con un tempo di accelerazione da 0 a 100 km/h di 13.2 secondi e una velocità di punta di 155 km/h (158 km/h per la versione station wagon).

I prezzi Fiat Duna

In Italia, pochissimi esemplari di Duna sono sopravvissuti alla rottamazione, nonostante si tratti di un modello non particolarmente datato. Per avere un’idea di quanto sia rara, effettuando una ricerca su Autoscout24.it, se ne trovano meno di una decina, a prezzi che vanno da 850 euro a 4.500 euro. Al momento del debutto sul mercato, la gamma Duna comprendeva quattro modelli, acquistabili a prezzi tra i 12 e i 14 milioni di lire: la 60 (12.285.000 lire), la 70 (12.630.000 lire), la 70 Weekend (13.778.000 lire) e la 60 Weekend diesel (14.802.000 lire).

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