Fidanzato di Saman Abbas come parte civile al processo
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Fidanzato di Saman Abbas come parte civile al processo

bilancia giustizia tribunale

Il fidanzato di Saman desidera creare un’associazione in ricordo della 18enne, per aiutare tutte quelle vittime di matrimoni forzati.

Decide di costituirsi come parte civile al processo Saqib Ayub, il fidanzato di Saman Abbas che tra aprile e maggio 2021 è stata uccisa per mano della sua famiglia, per essersi opposta ad un matrimonio combinato con un suo cugino. Il ragazzo intende lottare per tutte le ragazze che vivono in una situazione come quella della 18enne pakistana.

bilancia giustizia tribunale
bilancia giustizia tribunale
Leggi anche
Picchia l’ex fidanzata davanti al bar, arrestato un 38enne

La morte di Saman

Dopo oltre un anno, il cadavere di Saman è stato rinvenuto in un campo poco distante dall’abitazione in cui la vittima viveva con la sua famiglia. Fu proprio lo zio Danish Hasnain, che ha avuto un ruolo principale nell’uccisione e sepoltura della nipote, a riferire agli inquirenti dove si trovava e anche il modo in cui era stata uccisa.

Una morte dovuta al semplice essersi opposta ad un matrimonio combinato, quando invece desiderava scappare via col suo vero amore per ricominciare da zero. Ma perché tutta questa atrocità? Alla trasmissione televisiva Chi l’ha visto?, lo zio Danish spiega: “Ancora non c’è nella nostra cultura che la polizia può prendere una donna, per noi è una vergogna”.

Le parti civili al processo

Dopo numerose udienze saltate per il padre della ragazza, Shabbar Abbas, l’uomo è stato poi arrestato in Pakistan. La madre invece, Nazia, sarebbe ancora ricercata. Il caso non è ancora chiuso e a lottare contro l’ingiustizia del delitto di Saman è proprio il suo fidanzato, Saqib Ayub, che ha deciso di costituirsi come parte civile al processo.

Al suo fianco, l’avvocato Claudio Falleti, che spiega: “La sua speranza è quella di poter creare una fondazione per ricordare Saman e assistere le vittime di matrimoni combinati”. Nell’ultimo anno il giovane aveva ricevuto diverse minacce dalla famiglia della 18enne, e riprendersi dal trauma non è stato facile. Ma oggi torna più forte, con il fine di aiutare tutte quelle ragazze che rischiano la stessa fine tragica di Saman.

Nel processo hanno chiesto di essere coinvolte anche altre parti, ma il giudice ha accettato solo l’associazione Trama di terre, che già si occupa dei matrimoni forzati e gestisce il centro antiviolenza di Imola, e l’associazione reggiana Non da Sola.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 8 Marzo 2023 16:21

Picchia l’ex fidanzata davanti al bar, arrestato un 38enne

nl pixel