Tremano i Mondiali 2026, Trump: "Se città non sicure sposteremo le partite". Cosa succede
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Direttore: Alessandro Plateroti

Tremano i Mondiali 2026, Trump: “Se città non sicure sposteremo le partite”. Cosa succede

Un primo piano di Donald Trump

Donald Trump ha dichiarato che le partite dei Mondiali 2026 potrebbero essere spostate se le città ospitanti non saranno ritenute sicure.

La Coppa del Mondo di calcio 2026, che si disputerà per la prima volta nella storia in tre Paesi – Stati Uniti, Canada e Messico – è già al centro di un acceso dibattito politico e organizzativo. A riaccendere la polemica è stato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha messo in dubbio la permanenza di alcune città ospitanti sul territorio americano.

In una recente dichiarazione alla stampa, come riportato da adnkronos.com, Trump ha affermato che “se città non sicure sposteremo le partite”, facendo riferimento esplicito al torneo FIFA del 2026. Le sue parole arrivano in un contesto di crescente preoccupazione per i tassi di criminalità in alcune metropoli statunitensi, in particolare quelle amministrate da governi locali di orientamento democratico.

Donald Trump in tribunale
Donald Trump – newsmondo.it

“Se ritengo che non sia sicura, la sposteremo”

Durante l’incontro con i giornalisti alla Casa Bianca, Trump ha aggiunto: “Se ritengo che non sia sicura, la sposteremo in un’altra città. Se ritengo che non sia sicura, la sposteremo fuori da quella città”. Ha poi concluso: “Spero che non accada”. Queste affermazioni si estendono anche alle Olimpiadi di Los Angeles del 2028, già nel mirino dell’amministrazione per le stesse problematiche legate alla sicurezza urbana.

Attualmente, le 11 città statunitensi designate per ospitare i match del torneo sono: Seattle, San Francisco, Atlanta, Boston, Dallas, Houston, Los Angeles, Kansas City, Miami, New York/New Jersey e Philadelphia. Gli Stati Uniti, come co-organizzatori insieme a Canada e Messico, hanno firmato contratti vincolanti con la FIFA per la gestione delle sedi.

Contratti FIFA e limiti di potere del governo USA

Nonostante le parole forti del presidente, permangono forti dubbi sul fatto che il governo statunitense abbia il potere di modificare le città ospitanti del torneo. I contratti firmati con la FIFA e con i comitati organizzatori locali non possono essere disattesi unilateralmente, e ogni cambiamento richiederebbe l’approvazione dell’organismo di governo del calcio mondiale.

Nel frattempo, l’amministrazione Trump ha già disposto l’invio della Guardia Nazionale a Los Angeles e Washington per contrastare l’ondata di criminalità, e ha annunciato che l’invio potrebbe estendersi a Memphis e Chicago.

La tensione tra priorità federali e organizzazione sportiva internazionale rimane alta. Resta da vedere se le minacce del presidente si tradurranno in azioni concrete o se rappresentino principalmente un messaggio politico in vista dei prossimi mesi.

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ultimo aggiornamento: 26 Settembre 2025 12:35

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