I figli e il fratello di Borsellino contro il Presidente del Consiglio e il Viminale: le dure accuse

I figli e il fratello di Borsellino contro il Presidente del Consiglio e il Viminale: le dure accuse

Borsellino, i figli e il fratello accusano il governo e il ministero dell’Interno di depistaggio nelle indagini sulla strage di via D’Amelio.

Nella prima udienza preliminare tenutasi questa mattina a Caltanissetta, i figli del giudice Paolo Borsellino insieme al fratello del magistrato hanno presentato una richiesta di costituzione di parte civile contro quattro agenti.

Le accuse? Come riportato da Corriere, gli agenti sono accusati di aver depistato le indagini sulla strage di via D’Amelio.

Inoltre, hanno sollecitato la citazione come responsabili civili della Presidenza del Consiglio dei ministri e del ministro dell’Interno.

Le accuse della famiglia Borsellino

Gli agenti sono tutti membri del pool investigativo “Falcone Borsellino“. Durante il processo di primo grado, i loro ripetuti “non ricordo” hanno sollevato forti sospetti di depistaggio.

I legali dei figli di Paolo Borsellino, hanno dichiarato: “Noi siamo sempre presenti in ogni sede dove si possa ristabilire la verità, sempre fedeli all’eredità morale del giudice Paolo Borsellino. Abbiamo massima fiducia nelle istituzioni e nella magistratura in particolare

Salvatore Borsellino, fondatore del movimento delle Agende Rosse, ha espresso forti critiche verso il governo e le istituzioni.

Recentemente, ha dichiarato: “Denunceremo i depistaggi e le falsificazioni che ancora, a più di 30 anni di distanza, allontanano la verità e la giustizia per quella che è stata invece una strage di Stato“.

L’indipendenza della magistrature e l’agenda rossa

Salvatore Borsellino ha anche sottolineato i continui attacchi all’indipendenza della magistratura, provenienti dallo stesso governo.

Ribadiremo il nostro sdegno per le indagini incomplete, l’assenza di processi e i depistaggi riguardanti la sparizione dell’agenda rossa che di queste stragi costituisce la scatola nera e che rappresenta il simbolo del nostro movimento“, afferma.

L’agenda rossa, scomparsa durante le indagini sulla strage, è considerata un elemento cruciale per comprendere le dinamiche dell’attentato e le responsabilità istituzionali.

Il movimento delle Agende Rosse, fondato dal fratello del giudice, continua a chiedere giustizia e verità su quanto accaduto.