Desecretati i file sugli omicidi di Kennedy e Martin Luther King: l’ordine di Trump rivela tutto

Desecretati i file sugli omicidi di Kennedy e Martin Luther King: l’ordine di Trump rivela tutto

Donald Trump firma un ordine esecutivo per declassificare i documenti sugli omicidi di JFK, Bobby Kennedy e Martin Luther King.

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per la declassificazione dei file relativi agli omicidi di John F. Kennedy, di suo fratello Bobby Kennedy, e del leader per i diritti civili Martin Luther King Jr. Durante la cerimonia, avvenuta nello Studio Ovale, Trump ha dichiarato: “Questa è una cosa grossa. La gente lo sta aspettando da decenni. Tutto sarà rivelato”.

Donald Trump

Importanza della declassificazione

Gli assassinii di queste tre figure storiche rappresentano tra i più grandi misteri irrisolti della storia americana. Kennedy fu ucciso il 22 novembre 1963 a Dallas, Texas, in un attentato che ha alimentato decenni di teorie del complotto. Suo fratello Bobby fu assassinato cinque anni dopo, il 6 giugno 1968, a Los Angeles, durante la campagna per le elezioni presidenziali. Il reverendo Martin Luther King Jr., simbolo del movimento per i diritti civili, fu invece ucciso il 4 aprile 1968 a Memphis, Tennessee, mentre lottava per la giustizia sociale.

L’annuncio della declassificazione dei documenti è stato accolto con grande attenzione dagli storici e da coloro che cercano maggiore trasparenza sulle circostanze di questi omicidi. Per anni, molte informazioni sono state mantenute segrete per ragioni di sicurezza nazionale, alimentando speculazioni sul coinvolgimento di entità governative o altri gruppi.

Secondo Trump, il gesto mira a fornire risposte che il pubblico attende da tempo: “La gente lo aspetta da decenni. Tutto sarà rivelato”. Una volta resi pubblici, questi file potrebbero contribuire a chiarire i dubbi e a ridurre le teorie alternative che circolano da decenni.

Trump: grazia ai manifestanti anti-aborto

Nello stesso evento, Trump ha firmato un provvedimento di grazia per 23 manifestanti anti-aborto, descrivendo la loro persecuzione come ingiusta. “Non avrebbero dovuto essere perseguiti. Molti di loro sono anziani”, ha spiegato Trump, definendo la firma di quel documento “un grande onore”.

Con questi atti, l’ex presidente non solo dimostra il suo impegno verso una maggiore trasparenza, ma consolida anche il sostegno di gruppi conservatori e religiosi. Tuttavia, le reazioni pubbliche e politiche a queste decisioni rimangono contrastanti, riflettendo le profonde divisioni nell’opinione pubblica americana.