A tre giorni dall’attentato alla cattedrale di Jolo, nelle Filippine, una granata lanciata dentro a una moschea ha provocato due vittime.
ZAMBOANGA (FILIPPINE) – Tensione alta nel paese del sud-est asiatico. A tre giorni dalla strage avvenuta a Jolo ai danni di una cattedrale cattolica, il cui bilancio finale è stato di 21 morti, una granata è stata lanciata dentro una moschea a Zamboanga, nel sud delle Filippine. In quel momento, dentro il luogo di culto, dormivano alcune persone: due insegnanti islamici sono morti mentre altri quattro sono rimasti feriti.
Rappresaglia?
Gli inquirenti non escludono che l’attentato possa essere una rappresaglia alla strage avvenuta domenica. Durante la messa domenicale, un ordigno è esploso, lasciando sul terreno 21 morti e decine di feriti.
Stato di massima allerta
Subito dopo la bomba di Jolo, le autorità hanno alzato lo stato di allerta. In campo è stato dispiegato anche l’esercito, al quale è stato affidato il presidio dei principali luoghi di culto. Ciò, evidentemente, non è bastato a scongiurare l’attentato a Zamboanga.