Filippo Turetta: dopo la visita dei genitori, arrivano altre due richieste

Filippo Turetta: dopo la visita dei genitori, arrivano altre due richieste

Approfondimento sulla situazione di Filippo Turetta in carcere, accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin.

Filippo Turetta, il 22enne accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, si trova attualmente nel carcere di Montorio a Verona. In vista dell’interrogatorio di garanzia programmato per martedì, Turetta ha trascorso le sue prime ore in detenzione richiedendo libri per studiare e ansiolitici per poter dormire. La sua situazione, definita a rischio suicidio, richiede una sorveglianza costante.

Giulia Cecchettin murales

Strategie difensive e possibili svolte

La strategia difensiva di Turetta, che incontrerà a breve il suo avvocato Giovanni Caruso, potrebbe includere una confessione per alleggerire la sua posizione. Al momento, le sue dichiarazioni fatte alla polizia tedesca non sono utilizzabili giuridicamente, poiché effettuate senza assistenza legale. Una perizia psichiatrica potrebbe essere un altro asse portante della difesa, cercando di accertare eventuali problemi di salute mentale.

Il lavoro della procura, guidato da Bruno Cherchi e Andrea Petroni, si concentra sull’analisi degli indizi che potrebbero indicare una premeditazione dell’omicidio, inclusi gli oggetti trovati sul luogo del delitto. L’autopsia, prevista per il primo dicembre, potrebbe rivelare ulteriori dettagli cruciali, incluso se vi fossero stati segni di crudeltà.

La vita in carcere e le prossime mosse

Nel frattempo, Turetta, ora in una cella condivisa, verrà trasferito nella sezione protetta del carcere. Ha già avuto un incontro con un cappellano e si sta sottoponendo a valutazioni psicologiche. Il suo caso continua ad attirare attenzioni, in particolare per i dettagli emersi, come il libro per bambini trovato vicino al corpo della vittima, e il non ancora rintracciato cellulare di Giulia.

A Vigonovo, il paese natale di Giulia, si è svolta una “passeggiata arrabbiata”, un evento significativo per sensibilizzare sulla questione dei femminicidi. Gino Cecchettin, padre di Giulia, sta considerando la creazione di un sito web in memoria della figlia, con l’abitazione della famiglia trasformatasi in un punto di raccolta per messaggi e omaggi.

In questo contesto drammatico, la società cerca risposte e giustizia, mentre la famiglia di Giulia e la comunità cercano di trovare modi per onorare la sua memoria e sensibilizzare sull’importante tema della violenza contro le donne.