Filippo Turetta, la verità sull’omicidio di Giulia dal sangue nell’auto: “Usata tecnica di Cogne”

Filippo Turetta, la verità sull’omicidio di Giulia dal sangue nell’auto: “Usata tecnica di Cogne”

L’auto di Filippo Turetta usata per la fuga dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin in Italia per l’analisi del sangue. La verità sul delitto.

Nuovi sviluppi sul caso dell’omicidio Giulia Cecchettin con l’auto usata dal suo killer, Filippo Turetta, in Italia per le analisi. La Fiat Grande Punto nera del ragazzo sarà nelle mani dei Ris di Parma che avranno il compito di scoprire informazioni utili a comprendere la dinamica dell’assassinio. Per farlo verrà utilizzata anche una tecnica speciale già usata in passato nel delitto di Cogne.

Giulia Cecchettin murales

Filippo Turetta, la verità nelle analisi dell’auto

Le indagini sull’omicidio di Giulia Cecchettin per mano di Filippo Turetta vanno avanti. In modo particolare in queste ore alcune possiibili verità sulla triste vicenda potrebbero venire a galla con l’analisi della vettura che ha visto il giovane provare la fuga dopo il delitto.

L’auto di Filippo, una Fiat Grande Punto, sequestrata sull’autostrada A9 in Germania nei pressi di Lipsia dove è stato arrestato, sarà portata direttamente nei laboratori del Ris dei Carabinieri di Parma, dove saranno effettuati gli accertamenti.

La vettura, dal 18 novembre sotto custodia giudiziaria della polizia di Halle, in Germania, che aveva fermato il giovane sull’autostrada A9 vicino Lipsia, arriverà arrivare nella giornata di venerdì 15 dicembre 2023, o al massimo in quella di sabato.

Cruciale sarà l’analisi del sangue ritrovato dentro la Punto che dovrà aiutare a stabilire la dinamica dell’assassinio.

“Usata tecnica di Cogne”

Per effettuare le analisi della vettura verrà utilizzata la “bloodstain pattern analysis”. Come riporta il Corriere della Sera, infatti, si tratta di un’analisi della disposizione e della direzione del sangue nell’abitacolo.

Tale tecnica era già stata in passato per un altro caso molto sentito in Italia, quello del delitto di Cogne. A confermarlo è stato Luciano Garofano, generale dei Carabinieri in congedo ed ex comandante del Ris. “La tecnica è la stessa che fu utilizzata nella villetta di Cogne per le indagini sull’omicidio del piccolo Samuele Lorenzi. Dalle analisi della distribuzione del sangue all’interno dell’auto si potrà capire in che modo e dove la ragazza è stata colpita. Si potrà capire qualcosa di più sulla dinamica dell’omicidio”, le parole riprese dal Corriere.

“Tuttavia queste analisi non potranno dirci nulla circa la premeditazione: su questo giocheranno un ruolo determinate gli accertamenti su eventuali altri oggetti trovati all’interno della macchina e sui sacchi neri trovati sopra il cadavere di Giulia”.

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