Filippo Turetta, l’auto della fuga ai Ris: cosa hanno trovato tra le prove

Filippo Turetta, l’auto della fuga ai Ris: cosa hanno trovato tra le prove

Indagini in corso sul caso dell’omicidio di Giulia Cecchettin. Ai Ris il compito di analizzare l’auto della fuga di Filippo Turetta.

Si lavora alla ricerca di nuove prove per comprendere al meglio cosa sia accaduto davvero nel caso dell’omicidio di Giulia Cecchettin. In attesa dell’interrogatorio di Filippo Turetta, l’ex fidanzato accusato del delitto che ora si trova in carcere, ai Ris di Parma è stato affidato il compito di analizzare ogni traccia e reperto rivenuto non solo accanto al corpo della povera ragazza ma anche nell’auto usata per la fuga e requisita dopo la cattura in Germania, una Fiat Grande Punto nera.

Giulia Cecchettin foto

L’auto di Filippo Turetta: le prove nella vettura

Come detto, ai Ris di Parma spetterà il compito di svolgere gli accertamenti su tutte le prove rinvenute per il caso dell’omicidio di Giulia Cecchettin. Non solo su reperti ritrovati nel luogo in cui è stato rinvenuto il corpo della ragazza ma anche su quelli trovati nel parcheggio di Vigonovo e anche quelli sull’auto di Filippo Turetta.

Proprio sulla Fiat Grande Punto nera usata dal ragazzo per la fuga e bloccata in Germania si spera di trovare delle infomazioni utili a comprendere meglio cosa sia realmente accaduto.

I Ris dovranno analizzare due coltelli, uno trovato nel parcheggio di Vigonovo e l’altro nella vettura, ma anche un guanto, tracce repertate sull’asfalto e macchie di sangue che sarebbero state trovate nella Punto dell’indagato insieme a dei contanti, circa 300 euro.

Tra gli altri reperti sotto analisi anche un libro per bambini posato accanto al corpo di Giulia e del nastro adesivo, trovato sempre nei luoghi in cui sarebbe avvenuto il delitto.

La linea difensiva dell’avvocato

Al momento si attende il primo interrogatorio di Turetta che potrebbe anche scegliere di non parlare col Pm e non dare, quindi, per ora, nessuna versione dei fatti sull’accaduto. Le uniche certezze risultano essere le parole del suo legale, l’avvocato Giovanni Caruso.

“Non verrà presentata alcuna richiesta avverso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere”, ha spiegato ai media l’uomo che difende il giovane. “E nemmeno che verranno chiesti affievolimenti della misura in corso di esecuzione”, ha aggiunto.

Argomenti