Si torna a parlare di Filippo Turetta, l’assassino di Giulia Cecchettin. In carcere è stato necessario prendere degli accorgimenti.
A seguito dell’omicidio di Giulia Cecchettin, l’ex fidanzato Filippo Turetta è arrivato in Italia dalla Germania e sta passando le sue ore in carcere. Il giovane è stato interrogato e nella struttura dove è stato portato sono state prese alcune precauzioni per evitare problemi e allarmismi per la sua salute.
Filippo Turetta, l’allarme in cella
Secondo quanto è stato appreso da Libero che cita Repubblica, al suo arrivo in carcere, Turetta sarebbe stato segnalato dalla polizia penitenziaria come profilo di detenuto a rischio. In tal senso il giovane sarebbe controllato a vista e nei suoi confronti sarebbero state prese delle importanti precauzioni.
A Turetta sarebbero stati tolti tutti i lacci ed è stato chiesto di consegnare anche l’elastico della tuta che indossava. Una precauzione che è stata resa necessaria al fine di evitare gesti improvvisi che potrebbero rendere inutili eventuali interventi degli addetti alla sicurezza della struttura.
Nei suoi giorni in carcere, inoltre, il giovane ha avuto modo di affrontare diversi aspetti della vita del penitenziario incontrando una volta i suoi genitori, momento nel quale ha riferito quello che già aveva ammesso: l’uccisione della povera Giulia Cecchettin.
La personalità del ragazzo
Prima di essere riportato in Italia dopo l’arresto in Germania, è stato fatto un quadro relativo alla personalità di Turetta. Il ragazzo risulterebbe avere una personalità “in cerca di connessione” con gli altri, ma in un modo che “trascende la normale interazione sociale”. Questo lo si evince dalla sua firma analizzata dalla grafologa forense Sara Cordella. L’esperta ha sottolineato come la grafia di Turetta riveli una sindrome di “bulimia affettiva”, ovvero una fame che non trova mai fine di amore e affetto.
Un aspetto molto importante che andrebbe ad aggiungere ulteriori dettagli al triste omicidio della povera Giulia, la sua ex fidanzata.