Momenti drammatici nel carcere in cui è detenuto Filippo Turetta a Verona. L’annuncio della polizia penitenziaria di Montorio.
Ancora un dramma nel carcere di Montorio a Verona in cui è detenuto Filippo Turetta, killer di Giulia Cecchettin. La situazione nelle struttura penitenziaria è decisamente fuori controllo visto che nelle scorse ore un detenuto si è impiccato nella sua cella, nella sezione riservata ai ristretti per reati a grande riprovazione sociale.
Il suicidio nel carcere di Filippo Turetta
“Un detenuto di origini siciliane di circa 56 anni in mattinata è stato trovato impiccato nella sua cella del carcere di Verona, nella sezione riservata ai ristretti per reati a grande riprovazione sociale”. Sono queste le informazioni che arrivano da Il Gazzettino e da Il Messaggero che fanno riferimento anche a Filippo Turetta che si troverebbe recluso proprio nella stessa sezione dove è avvenuta la morte.
Il drammatico evento conferma il “trend funesto” di questo inizio dell’anno. Nel 2024, infatti, si tratta del nono suicidio di un recluso a cui bisogna aggiungere anche quello di un appartenente al Corpo di polizia penitenziaria.
La denuncia della polizia penitenziaria
A seguito della morte per suicidio dell’ennesimo detenuto, Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, ha voluto denunciare ancora una volta la situazione interna alla struttura.
“Un vero e proprio bollettino di sofferenza e morte in relazione al quale non si intravedono apprezzabili strategie in grado di invertire il funesto trend“, ha detto. “Lo stesso ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella sua relazione sull’amministrazione della giustizia in Parlamento non ha saputo indicare una rotta, limitandosi a dire che bisogna prendere atto che i suicidi in carcere esistono”.
“Noi, in verità, dal ministro ci aspetteremmo, se non la soluzione, quantomeno indirizzi utili ad attenuare la carneficina in atto. Lo ripetiamo, non c’è più tempo. Il ministro Nordio e il Governo Meloni prendano atto della perdurante emergenza in essere e intervengano subito con un decreto carceri per potenziare concretamente gli organici di tutte le figure professionali, in primis della Polizia penitenziaria, mancanti di 18mila unità, e deflazionare la densità detentiva, prossima al 130 per cento”.
De Fazio ha anche aggiunto in modo molto critico: “Ogni ora che passa vanamente non fa altro che alimentare la tragica conta dei morti”.