Filippo Turetta, l’orrore del gesto prima di uccidere Giulia: cosa ha fatto scattare il raptus

Filippo Turetta, l’orrore del gesto prima di uccidere Giulia: cosa ha fatto scattare il raptus

Cosa ha scatenato il raptus di Filippo Turetta contro la sua ex fidanzata Giulia Cecchettin? Mesi prima dell’omicidio un gesto emblematico.

Sono ancora in corso le indagini relative all’omicidio di Giulia Cecchettin da parte del suo ex fidanzato Filippo Turetta. Il giovane è attualmente in carcere e anche attraverso le sue dichiarazioni, i messaggi inviati in passato e alcuni gesti prima del terribile assassinio si sta cercando di ricostruire nel modo più preciso possibile i fatti accaduti. Cosa ha scatenato davvero il raptus di violenza fatale alla 22enne? La morte della povera Giulia poteva essere evitata? Un gesto avvenuto alcuni mesi prima del momento fatale ha aggiunto ora ulteriori dubbi alla vicenda.

Giulia Cecchettin murales

Filippo Turetta, il raptus violento su Giulia Cecchettin

Nel corso delle ultime giornate si è cercato di ricostruire la personalità di Turetta utilizzando anche alcuni messaggi che il ragazzo aveva mandato sia a Giulia che a sua sorella Elena. Proprio da questo scambio di opinioni era parsa evidente la volontà del killer di avere tutto sotto controllo. Ogni dettaglio relativo alla sua ex fidanzata doveva essere da lui “approvato”, almeno nella sua testa.

L’organizzazione della festa di laurea mai celebrata, gli invitati, il cibo e le bevande dovevano passare dall’ok di Filippo. Tutto sintomo di una mania di controllo, ossessiva e possessiva. Ed è proprio in tale ottica che emergerebbero altri dettagli relativi a cosa potrebbe aver scatenato in lui il raptus decisivo ai fini dell’omicidio.

Turetta non aveva accettato l’emancipazione totale di Giulia che sarebbe arrivata definitivamente col momento della laurea. Questo passaggio fondamentale della vita della ragazza avrebbe, probabilmente, portato i due a dividersi per sempre. Inoltre, Filippo non accettava di aver fallito nel suo percorso di studi o, per lo meno, che Giulia ce l’avesse fatta prima di lui. Da qui, probabilmente, lo scatto di violenza in quel fatidico giorno dell’omicidio.

Il gesto mesi prima dell’omicidio

Ed è proprio nell’ottica del fallimento unversitario che nelle ultime ore sono venuti a galla dei retroscena relativi ad un gesto che Turetta aveva fatto mesi prima di compiere l’omicidio.

Come riportato da Il Gazzettino, infatti, Filippo aveva fondato una società agricola con tanto di capitale e di soci. Per lui il fallimento all’Università era un qualcosa di troppo forte e, probabilmente, lo aveva portato a tentare questa nuova via.

Dalle informazioni raccolte, Turetta aveva costituito a Saccolongo, in provincia di Padova, la società agricola “Calto Fredo”. Una società semplice in cui figurano come fondatori anche due coetanei. Il capitale della società era minimo: 5 mila euro divisi fra i tre soci. Un gesto che andrebbe a mettere in evidenza la volontà di avere un “successo” rispetto alla carriera universitaria dove, invece, era stata Giulia a brillare rispetto a lui.

Argomenti