Filippo Turetta in carcere: il primo Natale “protetto” da ergastolano

Filippo Turetta in carcere: il primo Natale “protetto” da ergastolano

Dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, per Filippo Turetta è iniziata a tutti gli effetti la vita da ergastolano in carcere. Anche il giorno di Natale, come è giusto che sia.

Un anno fa aveva vissuto il suo primo Natale in carcere dopo l’omicidio della povera Giulia Cecchettin. 365 giorni dopo, per Filippo Turetta è iniziata a tutti gli effetti la vita da ergastolano dopo la sentenza per il femminicidio dell’ex fidanzata. Il ragazzo vivrà, quindi, come gli altri detenuti del carcere di Montorio, anche questo giorno meritatamente dietro le sbarre.

Giulia Cecchettin murales

Filippo Turetta: Natale in carcere, primo da ergastolano

Come noto, Filippo Turetta è stato condannato all’ergastolo per il femminicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. La sentenza della Corte d’Assise di Venezia è stata letta dal presidente del Collegio Stefano Manduzio. La Corte ha escluso, a sorpresa, le aggravanti della crudeltà e dello stalking.

Il ragazzo quindi ha iniziato la sua nuova vita da ergastolano nel carcere di Montorio dove era già detenuto da oltre un anno. Nel 2023, Turetta aveva trascorso il proprio compleanno e il Natale nella struttura penitenziaria. In questo 2024, le cose non cambieranno anche se su di lui pesa l’ergastolo stabilito in queste settimane dalla legge.

Nella sezione protetta

La figura di Turetta ha destato grande clamore mediatico, sia per il femminicidio in sé, sia per alcune situazioni vissute in passato proprio nel carcere di Montorio. In questo senso, diverse persone si stanno chiedendo come il ragazzo trascorrerà questo suo secondo Natale nel penitenziario, il primo da ergastolano.

In questa ottica, non ci sono particolari dettagli, ma ad inizio mese il Corriere della Sera, edizione Veneto, aveva spiegato come il giovane fosse stato portato nella terza sezione della struttura, quella “protetta” che accoglie detenuti accusati di violenze di genere.

La terza sezione è composta da almeno 70 persone, che si dividono 25 piccole stanze. Come tutti, Turetta condivide la cella con altri compagni. Tra le attività che svolgerebbe ci sarebbero le lezioni di inglese e lezioni di musica per imparare a suonare uno strumento.

Stando a quanto affermato ad inizio mese dal Corriere citando fonti del carcere, “i detenuti della ‘terza’ sono invisi agli altri reclusi, che durante l’ora d’aria li prendono di mira con insulti e fischi dalla altre sezioni”.