Filippo Turetta, dettaglio decisivo sull’omicidio di Giulia: il focus degli investigatori

Filippo Turetta, dettaglio decisivo sull’omicidio di Giulia: il focus degli investigatori

Ore decisive per il destino in carcere di Filippo Turetta. L’attività investigativa e il dettaglio fondamentale dell’omicidio della povera Giulia Cecchettin.

La triste vicenda legata all’omicidio di Giulia Cecchettin potrebbe presto avere delle novità importanti. Non solo quelle legate alle due super perizie che saranno effettuate, ma anche al futuro in carcere del suo killer, Filippo Turetta. Infatti, dalle ultime informazioni sul caso, l’attività investigativa si starebbe concentrando in modo particolare su un dettaglio che potrebbe definire una volta per tutte, le accuse al ragazzo e, di conseguenza, la pena.

Giulia Cecchettin murales

Filippo Turetta, il dettaglio sull’omicidio di Giulia Cecchettin

Nelle ultime ore, molti media di informazione si sono occupati di raccontare la situazione in carcere di Turetta. Il giovane, killer di Giulia Cecchettin, è dato per “assente” e piuttosto “silenzioso” sintomo che mentalmente non sta bene. A peggiorare il suo mood potrebbe essere anche la scelta dei genitori di non andarlo più a visitare a Montorio dopo quell’incontro del 3 dicembre scorso, risultato essere, ad oggi, il primo e anche l’ultimo.

Novità, però, potrebbero presto arrivare, come detto, in merito alle accuse e, di conseguenza, alla pena che potrebbe essere inflitta al ragazzo. Il tema è quello dell’ergastolo. Come riportato da Il Giornale, che cita PadovaOggi, infatti, l’attività investigativa si starebbe concentrando soprattutto su un dettaglio ritenuto decisivo. Questo sarebbe legato alla possibile premeditazione con la quale Turetta potrebbe aver agito per uccidere l’ex fidanzata, Giulia.

Nel caso in cui dovesse essere confermata la premeditazione da parte del 22enne nel giorno dell’omicidio, e quindi se ci fosse conferma su nuovi dettagli sulle sue azioni, infatti, sarebbe inevitabile attendersi per lui una richiesta di ergastolo. In tal senso, la difesa di Turetta, conscia di questa concreta ipotesi, sarebbe pronta anche a chiedere la perizia psichiatrica sul suo assistito.

Le due super perizie

Fondamentali per determinare la premeditazione saranno le analisi dell’auto, del pc e dei dispositivi elettronici del ragazzo tra cui il suo telefono cellulare.

Sicuramente queste analisi andranno a completare il quadro molto forte della situazione. In tale ottica, decisive quindi le due super perizie che verranno effettuate nelle prossime ore che serviranno quindi a mettere, forse, la parola fine su tutti i forti particolari relativi alla morte della Cecchettin.

Il sostituto Procuratore Andrea Petroni, che conduce l’inchiesta, ha nominato il colonnello Giampietro Lago, comandante del Ris di Parma, per quanto concerne l’analisi delle tracce ematiche e biologiche. Mentre, per quanto riguarda i supporti informatici, rinvenuti a bordo della Fiat Grande Punto di Turetta, la perizia è affidata al maresciallo Gibin.