Nonostante la scelta di rinunciare all’appello, Filippo Turetta sarà processato per il caso Giulia Cecchettin. La decisione della Procura.
Solamente pochi giorni fa era venuta a galla la notizia in merito a Filippo Turetta e alla sua rinuncia all’appello in merito al processo per l’omicidio Giulia Cecchettin. Il ragazzo, già condannato all’ergastolo per aver ammazzato la ex fidanzata, aveva deciso di pagare per i propri crimini e appunto di non andare in appello. Eppure, adesso, le cose sembrano essere cambiate.

Filippo Turetta e il processo d’appello
Nonostante Filippo Turetta abbia rinunciato all’appello, inviando una lettera alla Corte d’Assise in cui dichiarava di accettare la pena senza richiedere attenuanti, la Procura generale di Venezia ha deciso di procedere comunque per quanto concerne il caso dell’omicidio Giulia Cecchettin. A renderlo noto sono stati diversi organi di stampa nostrani tra cui Il Corriere del Veneto e Il Gazzetti.
Secondo quanto si apprende, l’obiettivo è ottenere il riconoscimento delle aggravanti della crudeltà e dello stalking, escluse in primo grado dalla Corte d’Assise di Venezia.
La pena non aumenterà
Il caso di Turetta, condannato per l’omicidio della povera ex fidanzata Giulia Cecchettin, non vedrà in ogni caso la pena inflitta al ragazzo aumentare. Infatti, i giudici lo scorso 3 dicembre avevano già condannato il giovane al massimo della pena per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dal rapporto affettivo con la vittima, nonché per sequestro di persona e occultamento di cadavere.
Infatti, l’ergastolo risulta essere la pena massima prevista dall’ordinamento. L’appello con l’eventuale riconoscimento delle aggravanti avrebbe un valore simbolico. Il procuratore generale Prato e il sostituto Mazzei si ritroveranno il 14 novembre nell’aula bunker a Mestre, davanti alla Corte d’assise d’appello, dove si andrà a definire meglio il tutto. La difesa di Turetta sarà affidata al professor Giovanni Caruso e all’avvocata Monica Cornaviera