Finché c’è guerra c’è speranza… ma solo per chi trae vantaggio
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Direttore: Alessandro Plateroti

Finché c’è guerra c’è speranza… ma solo per chi trae vantaggio

Palazzi a fuoco durante la guerra

Dall’Ucraina a Gaza, il conflitto appare permanente: interessi geopolitici e armi pesano più della pace, mentre cresce la stanchezza pubblica.

Le crisi internazionali, dall’Ucraina a Gaza, mostrano un comune denominatore: il conflitto sembra diventato una condizione permanente. Ogni fronte alimenta interessi geopolitici e commerciali, spesso legati al mercato delle armi, mentre la pace resta lontana.

Il paradosso è evidente: si chiedono negoziati, ma contemporaneamente si continuano a inviare forniture militari. In questo scenario, anche l’opinione pubblica appare divisa e stanca, con proteste più rumorose su alcuni fronti e un silenzio crescente su altri.

Il messaggio che emerge è chiaro: serve un cambio di approccio. Continuare a sostenere guerre senza prospettive rischia di compromettere credibilità e futuro.

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ultimo aggiornamento: 9 Settembre 2025 11:31

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