Ha accettato l’invito a tornare dopo anni ad Atreju e la sua presenza non è passata inosservata. L’intervento e il retroscena su Gianfranco Fini.
Solamente pochi giorni fa si era detto emozionato per l’invito ricevuto per prendere parte ad alla festa di FdI ad Atreju. Ora, Gianfranco Fini ha rotto definitivamente il ghiaccio presentandosi all’evento e scambiando alcune battute sul palco della manifestazione. Non sono mancati, a quanto pare, anche dei momenti particolari con un piccolo imprevisto relativo ad un vigilante.

Gianfranco Fini ad Atreju: dal vigilante al palco
A raccontare il ritorno ad Atreju di Gianfranco Fini sono stati i principali organi di stampa nostrani. In questo senso, curioso anche il piccolo retroscena svelato dal Corriere della Sera in un articolo completo a firma di Tommaso Labate. L’ex presidente di Alleanza Nazionale si è presntato con la moglie Daniela e la primogenita Giuliana, oltre che con Rita Marino, l’assistente di una vita. Eppure, prima di sciogliere il ghiacchio, ecco un piccolo intoppo.
“L’uomo della vigilanza incaricato da Fratelli d’Italia che mette il muso dentro la macchina non lo riconosce”, ha fatto sapere il Corriere della Sera ricostruendo quello che sembra sia stato il siparietto tra le parti. L’uomo della vigilanza avrebbe chiesto all’autista: “Con chi sta, con un ministro?”. “No, è il presidente Fini”. Successivamente sarebbero arrivate le scuse e tutto è andato per il meglio.
L’errore commesso in passato e l’elogio a Giorgia Meloni
Fini ha quindi avuto modo di parlare direttamente da Atreju spiegando di essere oggi in grado di riconoscere un errore commesso: “Sono una persona onesta nel riconoscere gli errori e l’errore è stato chiedere e ottenere lo scioglimento di Alleanza nazionale”. E ancora sul suo passato: “Mi sono pentito di aver posto le condizioni di ritrovarmi incompatibile con il Popolo delle libertà. Il Pdl doveva essere una grande formazione plurale ma in un certo momento non c’era questa pluralità. Il pentimento riguarda lo scioglimento di An. E il merito di Giorgia (Meloni ndr) è di aver ricostruito una casa, che unisce al di là del vincere o perdere le elezioni”.