Finisce il distanziamento sulle Frecce. Cts: “Decisione preoccupante”. Poi il passo indietro

Finisce il distanziamento sulle Frecce. Cts: “Decisione preoccupante”. Poi il passo indietro

Finisce il distanziamento sulle Frecce. Il Cts attacca: “Decisione presa senza consultarci”.

ROMA – Finisce il distanziamento sulle Frecce. Secondo quanto riportato da La Repubblica, Trenitalia ha deciso di eliminare le restrizioni decise in passato introducendo la possibilità di far viaggiare i convogli al massimo della capacità nel rispetto di alcune norme essenziali come la misurazione della temperatura, la mascherina e l’autodichiarazione di non aver avuto contatti con persone positive.

Una decisione contestata dal Cts che ha espresso la sua preoccupazione vista la “mancata consultazione con il Comitato“. Possibile, quindi, una discussione nelle prossime ore con il Governo per cercare di capire i motivi di questa decisione.

Il pugno duro del Comitato tecnico-scientifico

Dal Comitato tecnico-scientifico nessuna intenzione di fare passi indietro sulla questione. La discussione, come scrive La Repubblica, sarà affrontata nella prossima riunione con il Governo in programma giovedì 6 agosto 2020.

Un vertice per fare il punto sull’epidemia in Italia e nel quale le autorità sanitaria ribadiranno la propria contrarietà a questa decisione. Da capire come si comporterà l’esecutivo Conte. Se si distaccherà da quanto indicato da Cts e costringerà all’azienda a fare un passo indietro e ritornare alle misure che c’erano in pieno lockdown. Una cosa è certa: in Italia inizia a regnare la confusione.

Distanziamento sulle Frecce, il passo indietro

Nella giornata del 1 agosto è arrivato il passo indietro sulla decisione di viaggiare a pieno regime sui treni veloci a lunga percorrenza.

In Lombardia aumentano i posti a sedere sui mezzi pubblici

Chi ha deciso di non seguire i consigli del Comitato tecnico-scientifico è stata la Lombardia con l’ordinanza che consente ai mezzi del trasporto pubblico di viaggiare con il 100% dei posti a sedere e il 50% di quelli in piedi naturalmente nel rispetto delle misure di sicurezza come quello di indossare la mascherina.

Anche questa ordinanza potrebbe essere constata dal Comitato tecnico-scientifico anche se il Governo non sembra aver intenzione di impugnare quanto deciso dalla Regione almeno fino a quando i dati si confermano stabili.