La finlandizzazione dell’Ucraina poteva essere una strada da seguire nella speranza di mettere la parola fine alla guerra: ma cosa significa?
In uno dei suoi ultimi disperati tentativi di risolvere la crisi con le armi della diplomazia, il Presidente della Francia, Macron, aveva suggerito l’idea di procedere con la finlandizzazione dell’Ucraina.
Per il presidente francese poteva essere un buon punto di caduta, invece la diplomazia ha lasciato il posto alle armi. Va anche detto che molti ritengono che l’intenzione di Putin era, da tempo, quella di invadere l’Ucraina. Insomma, era chiaro che Mosca non avrebbe accettato compromessi al ribasso. Se avesse ottenuto tutto e subito – scenario ovviamente impensabile – Putin avrebbe ritirare l’esercito. Di fronte al No secco arrivato da Usa, Ue e Nato, il presidente russo ha deciso di mostrare i muscoli.
La guerra in Ucraina si risolverà con ogni probabilità al tavolo delle trattative. Putin ha invaso l’Ucraina per avere il ruolo di interlocutore di primo piano in fase di trattativa con Stati Uniti e Nato (soprattutto con gli Stati Uniti). E non è da escludere che proprio al tavolo delle trattative si possa tornare a parlare di finlandizzazione dell’Ucraina.
Cosa significa finlandizzazione
Per Finlandizzazione si intende lo stato di neutralità condizionata di un Paese. In altre parole si tratta di un Paese neutrale ma non proprio per libera scelta. Un Paese che decide di essere neutrale per evitare ad esempio un’invasione o ripercussioni politiche da parte di un Paese dominante. Il Paese finlandizzato potrebbe comunque avere rapporti anche con la controparte.
La finlandizzazione dell’Ucraina
Ma perché si parla di finlandizzazione dell’Ucraina? Per la pressione e la presenza della Russia, l’Ucraina decide di rimanere neutrale, nello specifico decide di non entrare a far parte della NATO. Questo significa che la sua politica estera sarebbe condizionata da Mosca ma che potrebbe comunque continuare ad avere rapporti liberi con l’Unione europea.
Perché si dice così e quali sono i limiti di questa strategia
Parliamo di una strada decisamente anacronistica e con evidenti limiti. Si parla di finlandizzazione perché la Finlandia decise di non accettare il Piano Marshall alla fine della Seconda Guerra Mondiale, decise di non aderire alla NATO e ha temporeggiato prima di entrare a far parte dell’Unione europea. Nel 2022 si dovrebbe accettare che uno Stato sovrano, libero e indipendente, sia influenzato da un altro Paese. Uno scenario difficile da accettare ma che potrebbe rappresentare una via d’uscita (s)comoda per evitare di esasperare i rapporti tra Russia e Stati Uniti.