Finora hai visto colori che non esistono: il test incredibile che rivela tutto Finora hai visto colori che non esistono: il test incredibile che rivela tutto
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Direttore: Alessandro Plateroti

Finora hai visto colori che non esistono: il test incredibile che rivela tutto

Un bambino con gli occhiali

Il test incredibile che rivela tutto al quale dovresti sottoporti: perché fino ad oggi ha visto colori che non esistono.

La capacità di distinguere i colori rappresenta una delle funzioni più complesse e affascinanti del sistema visivo umano. Alla base di questa abilità vi sono specifiche cellule recettoriali nella retina: i coni e i bastoncelli. Mentre i bastoncelli sono essenziali per la visione in condizioni di scarsa illuminazione, i coni permettono la percezione dei colori, grazie a diverse tipologie di opsina che consentono di riconoscere una vasta gamma di tonalità.

Ma cosa accade quando queste cellule non funzionano correttamente? La risposta si trova nel fenomeno del daltonismo, un disturbo della percezione cromatica che può essere identificato attraverso appositi test, tra cui il più celebre è il test Ishihara.

La percezione del colore e le cause del daltonismo

Nel sistema visivo umano, la distinzione dei colori avviene principalmente grazie ai coni, cellule che contengono tre diverse tipologie di opsina. Queste molecole reagiscono a varie lunghezze d’onda della luce, permettendo al cervello di interpretare i colori. Al contrario, i bastoncelli, pur essendo fondamentali per la visione notturna, non partecipano alla percezione cromatica. Quando i coni presentano anomalie o disfunzioni, la capacità di percepire correttamente uno o più colori viene compromessa. Questo disturbo è noto come daltonismo e si manifesta in diverse forme, spesso di origine genetica ed ereditaria, anche se può insorgere in seguito a lesioni della retina, del nervo ottico o di specifiche aree cerebrali coinvolte nella visione.

Le principali varianti di daltonismo si distinguono in base ai colori interessati:

  • Deuteranomalia: alterazione nella percezione del verde;
  • Protanomalia: compromissione nella visione del rosso;
  • Tritanomalia: difficoltà nel riconoscimento del blu e del viola.

Il grado di severità può variare da una lieve distorsione nella percezione cromatica fino all’acromatopsia, condizione in cui il colore non viene percepito affatto. Per capire se si è affetti da daltonismo, è importante innanzitutto valutare la storia familiare, dato che il disturbo è prevalentemente ereditario. Successivamente, si può ricorrere a test specifici come il test Ishihara, ideato nel 1917 dal medico giapponese Shinobu Ishihara. Questo test si basa su una serie di tavole colorate che contengono numeri o forme visibili in modo differente a seconda del tipo di percezione cromatica dell’osservatore.

Le tavole Ishihara si suddividono in varie categorie:

  • Tavola dimostrativa: la prima tavola, generalmente rappresentante il numero 12, è visibile sia ai soggetti normo-cromatici sia a quelli daltonici, utilizzata a scopo illustrativo;
  • Tavole di trasformazione: mostrano immagini diverse a seconda della presenza o meno del daltonismo;
  • Tavole evanescenti: visibili solo da chi non è affetto da daltonismo;
  • Tavole con numeri nascosti: riconoscibili unicamente da chi ha il disturbo;
  • Tavole diagnostiche: aiutano a identificare il tipo e la gravità del daltonismo.
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Per garantire la correttezza del test, le tavole devono essere stampate su carta con una buona qualità cromatica e osservate in condizioni di illuminazione adeguata, evitando fonti di luce artificiale che possano alterare i colori. La distanza di lettura consigliata è di circa 30 cm e le immagini vanno osservate per pochi secondi. Il test può essere eseguito sia monocularmente che con entrambi gli occhi, poiché le anomalie congenite coinvolgono generalmente entrambi gli occhi.

Esempi pratici mostrano che, ad esempio, una persona senza daltonismo riconosce il numero 2 in una specifica tavola, mentre un daltonico potrebbe non vedere alcun numero. In altre tavole, un soggetto con deuteranomalia potrebbe vedere un numero diverso rispetto a un soggetto sano o a uno affetto da protanomalia. Le tavole Ishihara disponibili pubblicamente o in formato cartaceo permettono una prima analisi domestica, ma è importante ricordare che tali test non sostituiscono una diagnosi medica. In presenza di dubbi o di risultati sospetti, è consigliabile rivolgersi a uno specialista in oftalmologia per un esame più approfondito.

Il daltonismo, pur non essendo una patologia curabile, può essere gestito con strategie specifiche, inclusi ausili visivi e adattamenti ambientali che rendano più agevole la vita quotidiana di chi è affetto da questa condizione. Inoltre, la conoscenza del disturbo è fondamentale per evitare fraintendimenti in ambito lavorativo o scolastico, dove la percezione dei colori può giocare un ruolo importante. Chi desiderasse maggiori informazioni o chiarimenti sul funzionamento del test Ishihara o sul daltonismo in generale è invitato a contattare esperti del settore o a lasciare domande e commenti in appositi spazi informativi online.

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ultimo aggiornamento: 11 Luglio 2025 13:31

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