Fisco, inviate 700mila lettere: "C'è tempo fino al 12 dicembre", chi rischia
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Direttore: Alessandro Plateroti

Fisco, inviate 700mila lettere: “C’è tempo fino al 12 dicembre”, chi rischia

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Il Fisco invia 700mila lettere a partite Iva con redditi sospetti: come regolarizzare la tua posizione entro il 12 dicembre.

Il Fisco ha avviato un’importante operazione di controllo fiscale, inviando circa 700mila lettere e PEC a partite IVA che hanno dichiarato redditi insolitamente bassi.

L’obiettivo è spingere questi contribuenti a regolarizzare la propria posizione e, al tempo stesso, incrementare le entrate dello Stato attraverso il concordato preventivo biennale.

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Chi sono i destinatari delle lettere del Fisco?

Le lettere del Fisco sono indirizzate principalmente a partite IVA che, nel 2023, hanno dichiarato guadagni inferiori a 15mila euro annui. Un dato particolarmente anomalo, specie se confrontato con il reddito medio stimato per i settori di appartenenza e con quello dei dipendenti che svolgono lavori analoghi.

Il sistema di analisi dell’Agenzia delle Entrate, supportato dagli indici di affidabilità, ha evidenziato discrepanze tali da far sospettare possibili casi di evasione fiscale.

Non è solo il basso reddito a destare sospetti. I destinatari delle lettere rientrano tra i due milioni di contribuenti già raggiunti da una prima comunicazione la scorsa settimana. Le anomalie riscontrate in molte di queste dichiarazioni hanno spinto l’ente a inviare una seconda notifica, questa volta più mirata. L’invito è chiaro: regolarizzare la propria posizione o aderire al concordato preventivo per evitare controlli più approfonditi.

Come regolarizzarsi e i vantaggi del concordato preventivo

I contribuenti hanno tempo fino al 12 dicembre per integrare la dichiarazione dei redditi del 2023, dichiarando eventuali importi non riportati inizialmente. Questa soluzione permette di mettersi in regola pagando il dovuto con l’aggiunta di una lieve sanzione.

Un’opzione ancora più conveniente è l’adesione al concordato preventivo biennale. Questo strumento, introdotto dal governo, consente di stabilire un accordo con il Fisco per il pagamento di imposte future (relative al 2025 e al 2026) a una quota prestabilita.

In cambio, i contribuenti aderenti evitano controlli fiscali per il periodo concordato e possono accedere a una sanatoria per eventuali debiti pregressi relativi agli anni dal 2018 al 2022.

La sanatoria, inoltre, offre condizioni vantaggiose: non sono previsti interessi né sanzioni e l’importo minimo da versare è di mille euro per ogni anno oggetto di regolarizzazione.

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ultimo aggiornamento: 5 Dicembre 2024 16:38

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