Landini, leader di Cgil, si scaglia sulla Flat Tax proposta in campagna elettorale, cercando di dimostrare l’iniquità della legge.
Maurizio Landini rilancia le proposte del sindacato dei lavoratori per i prossimi cinque anni di governo. Landini lo fa attraverso il palco dell’assemblea dei delegati della Cgil a Bologna.
“La Flat tax? La può proporre chiunque, sia chiaro, e di qualsiasi idea, resta che quello ci sta prendendo in giro. Se fai una tassa unica, diciamo anche al 23% si possono fare due conti: entrerà il 50% in meno del gettito che entra oggi; dei 27 miliardi attuali si scenderà a 12 miliardi, depauperando le risorse che attualmente vengono destinate alla sanità, 7 miliardi, o alla scuola, 5 miliardi”.
Poi aggiunge che “la cosa peggiore è un’altra, cioè che la metà di quel gettito, che pure sarà diminuito, andrà al quel 10% di chi ha il reddito più alto”.
Nel mirino della Cgil
Nel focus della Cgil anche gli autonomi e la proposta di Flat tax fino a 100mila euro: “Non ci deve essere competizione tra lavori ma un senso di giustizia sì: se due lavoratori guadagnano la stessa cifra perché tassarli in due modi diversi? Alzare la Flat Tax da 65 mila euro a 80mila euro per gli autonomi significa che i 5mila euro di tasse che pagano ora scenderanno a 1.300 euro mentre uno stipendio di lavoratore dipendente da 33mila ne lascerà al fisco 1.300”.
Il sindacato dei lavoratori italiani avanza anche delle proposte dettagliate, che mirino soprattutto ad affrontare i problemi delle bollette che arriveranno in quello che ormai in tanti hanno chiamato “autunno caldo”.