I sistemi Leopard 2 e Iris-T inviati dalla Germania all’Ucraina mostrano gravi limiti operativi. Le criticità che ne ostacolano l’efficacia.
Quando la Germania ha deciso di inviare carri armati Leopard e il sistema di difesa aerea Iris-T all’Ucraina, molti analisti e opinionisti hanno parlato di “svolta” sul fronte. L’equipaggiamento tedesco, noto per la sua precisione e tecnologia avanzata, era visto come una carta vincente per Kyiv nella sua lotta contro l’invasione russa. E in effetti, la reputazione industriale tedesca lasciava presagire una performance impeccabile. Tuttavia, qualcosa non ha funzionato come previsto.

L’illusione dell’efficienza tedesca in guerra
La guerra in Ucraina si è dimostrata essere tutt’altro che un conflitto lineare: è una guerra di logoramento, di droni, di artiglieria incessante e riparazioni sul campo. In questo contesto, strumenti nati per operazioni coordinate, con abbondante supporto logistico e superiorità aerea, stanno mostrando segni evidenti di affaticamento.
Tecnologia avanzata, ma inefficace sotto stress
I carri Leopard 2, fiore all’occhiello della Bundeswehr, sono troppo sofisticati per un ambiente così instabile. Il loro design complesso li rende difficili da riparare direttamente sul campo, obbligando spesso le truppe a ritirarli verso l’ovest del Paese o addirittura in Polonia. Questa logistica macchinosa ne riduce drasticamente la presenza attiva sul fronte. Inoltre, la corazza dei Leopard 1A5 si è rivelata inadeguata, costringendoli a un uso alternativo come supporto d’artiglieria.
Anche l’Iris-T, pur essendo uno dei sistemi di difesa aerea più moderni, soffre di un difetto critico: la carenza cronica di munizioni. In un conflitto dominato da attacchi missilistici e droni kamikaze, questo limite compromette pesantemente la sua utilità. A tutto ciò si aggiunge una scarsità di personale specializzato per la manutenzione.
Alla luce dei dati trapelati da un rapporto interno alla Bundeswehr, e delle testimonianze dal fronte, emerge una realtà scomoda: le armi tedesche, simbolo di eccellenza tecnologica, si stanno rivelando inadatte a un conflitto di logoramento come quello ucraino. La mancanza di scorte, la complessità dei mezzi e un impiego pensato per scenari completamente diversi stanno compromettendo la loro efficacia. Un campanello d’allarme non solo per la Germania, ma per tutta la NATO.