Sequestro fondi della Lega, slitta la decisione del Tribunale del Riesame. Salvini tira dritto: “Non saranno i giudici a decidere”.
Si è riunito il Tribunale del Riesame, chiamato a valutare la sentenza della Corte di Cassazione che aveva stabilito di sequestrare i fondi della Lega fino a un totale di quarantanove milioni di euro, la cifra della quale il partito si sarebbe impossessato in maniera indebita da Bossi e Belsito.
Sequestro dei fondi della Lega, il Tribunale del Riesame prende tempo
Dopo aver ascoltato l’accusa e la difesa, il Tribunale del Riesame ha scelto di rimandare la sentenza che potrebbe arrivare già nella giornata di domani. Prima del verdetto, i giudici del Riesame dovranno confrontarsi con quelli della Corte di Cassazione. L’impressione è che si andrà per il sequestro dei fondi e resterebbero da stabilire solo le modalità e le tempistiche. Quella di Bossi e Belsito sarebbe una truffa ai danni dello Stato.
Le indagini degli inquirenti
La sentenza di primo grado, arrivata un anno fa, era stata seguita da un primo sequestro dei fondi della Lega che si era fermato però a tre milioni per mancanza di altri fondi. L’accusa ha chiesto allora di sequestrare anche i futuri introiti del partito, richiesta accolta dalla Procura di Genova e al momento al vaglio del Tribunale del Riesame.
Sequestro fondi, la difesa della Lega
“C’è stata una sentenza a fine giugno della Corte europea dichiarando illegittimo il sequestro ai danni di un soggetto che non ha avuto la possibilità di partecipare all’illecito“, ha fatto sapere l’avvocato della Lega ai microfoni di Sky. “Abbiamo depositato una consulenza per dimostrare che i soldi che la Lega ha in cassa ora sono contributi di eletti, donazioni di elettori e del 2 per mille della dichiarazione dei redditi. Sono somme non solo lecite ma che hanno anche un fine costituzionale: consentono al partito di perseguire le finalità democratiche del Paese“, ha concluso il legale.
Una nuova Lega
In molti hanno suggerito come soluzione quella di cambiare il nome del partito per evitare che gli illeciti di Bossi e Belsito possano ricadere su Matteo Salvini, il quale si è detto contrario a questa ipotesi ricordando inoltre che la vecchia Lega Nord è già diventata Lega, una modifica che non sembra soddisfare le leggi italiane.
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