Quali lavoratori hanno bisogno di un fondo pensione?
Fondi pensione per il TFR: quando e a chi convengono? Ai giovani lavoratori dipendenti, ai liberi professionisti, a coloro che hanno sottoscritto contratti Co.Co.Co.
Quali sono le differenze sostanziali tra un TFR e un fondo pensione?
Il TFR viene accumulato durante tutto il periodo in cui un lavoratore è alle dipendenze di un datore di lavoro. Dalla busta paga mensile viene decurtata una certa somma che andrà a costituire il TFR, che rimarrà a disposizione dell’azienda fino a che non sarà il momento di essere versato.
La somma finale del TFR corrisponde allo stipendio percepito dal lavoratore in un anno diviso 13,5 e incrementata ogni anno del 75% del tasso di inflazione più un fisso dell’1,5%.
A fronte di questa rivalutazione praticamente certa e costante, il TFR lasciato a disposizione dell’azienda datrice di lavoro non comporta alcun costo di gestione e viene tassato del 17%.
Fondi pensione per il TFR: quando e a chi convengono?
I lavoratori italiani possono scegliere di destinare le quote mensili del proprio TFR non ad un’azienda ma a un fondo pensione. Il fine di questa scelta è godere di una rendita mensile maggiore della sola pensione
Questa misura si rende necessaria per tutti i liberi professionisti e per tutti coloro che vengono assunti solitamente con un contratto a tempo determinato o Co. Co. Co.
A questi lavoratori infatti non viene assicurato nessun trattamento di fine rapporto.
Si tratta invece di una scelta non obbligata ma conveniente per tutti quei lavoratori giovani che vengono assunti a tempo indeterminato e che sono in grado di sostenerne i costi di gestione.
Rispetto al TFR versato ad un’azienda i fondi pensioni non godono della rivalutazione annuale, vengono tassati al 20% e comportano sempre costi di gestione.
Il rendimento finanziario di un fondo pensione però è sempre maggiore di un TFR lasciato in azienda.
Ogni lavoratore può scegliere se versare il proprio TFR in un fondo pensione aperto (questo l’elenco dei fondi pensione aperti stilato dalla COVIP), in un fondo pensione chiuso (destinati solo a certe categorie di lavoratori che abbiano sottoscritto un accordo collettivo con i datori di lavoro riconosciuto dalla COVIP) oppure avviare un piano individuale pensionistico (si tratta di un prodotto assicurativo che investe generalmente i soldi del lavoratore in titoli sicuri come obbligazioni o titoli di stato).
Quale che sia la scelta, è bene sapere che tutti i fondi di pensione integrativa comportano un certo fattore di rischio, poiché dipendono da investimenti fruttuosi o meno operati nel mercato finanziario.