Fondi russi alla Lega, Meranda ‘scaricato’ dalla sua banca: “Non ha negoziato a nome di Euro-Ib, non abbiamo concluso transazioni grazie a lui”.
Il caso dei fondi russi alla Lega si tinge di giallo, con Meranda che è stato disconosciuto dalla banca che avrebbe rappresentato in occasione dell’incontro al Metropol di Mosca.
Fondi russi alla Lega, Meranda scaricato dalla ‘sua’ banca
Il fondatore della banca Euro-Ib ha diramato una nota ufficiale con la quale ha preso le distanze da Gianluca Meranda, nel registro degli indagati per il caso dei presunti fondi russi alla Lega di Matteo Salvini.
“A Mosca non ha negoziato a nome di Euro-Ib non abbiamo mai concluso transazioni grazie a lui, non era autorizzato a usare carta intestata del nostro istituto“, recita la nota.
“Il contratto di counsel con Meranda l’abbiamo firmato il 12 ottobre 2016 e aveva la durata di nove mesi, rinnovabile previo accordo scritto. Che non abbiamo mai fatto. Il contratto è scaduto ufficialmente il 12 luglio 2017. Da allora è stato un freelance. Quando era sotto contratto aveva il potere di agire nell’interesse della banca, ma non per conto della banca“.
Tradotto, Meranda al Metropol non ha fatto trattative e non ha seguito operazioni per conto della banca. Una doccia fredda che offre una sponda importante agli inquirenti che stanno conducendo le indagini sul caso.
Attesa per l’intervento di Giuseppe Conte in Senato su Moscopoli
Di questo e di altro parlerà forse il premier Giuseppe Conte il prossimo 24 luglio in Senato, dove andrà a riferire raccogliendo l’invito del Partito democratico ma anche del MoVimento Cinque Stelle che chiede a Matteo Salvini di essere chiaro e trasparente anche per mettere fine alle speculazioni mediatiche e politiche.