Le frecciate arrivate da Ronzulli fanno pensare ad un’opposizione interna al governo di Meloni.
La fedelissima di Berlusconi Licia Ronzulli in un’intervista parla delle prime scelte del governo di Giorgia Meloni. Già durante la formazione del governo la senatrice azzurra era stata vista come nemica della premier Giorgia Meloni per i suoi no al Cavaliere e per non averla voluta nella formazione dell’esecutivo. A La Stampa Ronzulli ha criticato la scelta di Meloni di reintrodurre i medici no vax. Nell’intervista la capogruppo aveva detto che il governo Meloni strizzava l’occhio ai no vax.
Inoltre, la capogruppo ha anche giudicato il tetto al prezzo del contante non prioritaria al momento. Su questa stessa linea si schiera l’antimeloniano azzurro Mulé che dice che il tetto al contante è un’offesa agli italiani. Mentre il capogruppo alla Camera Cattaneo commenta la scelta dicendo: «Un medico no vax è un ossimoro». Molti i malumori anche per i continui no della premier a viceministri e sottosegretari nonostante abbia ottenuto Valentini al Mise e Sisto alla Giustizia. Ma non c’è stato nulla da fare per Mangialavori.
La spaccatura di Forza Italia mina il governo
Quest’ultima scelta criticata da Giorgio Mulè che aveva annunciato: “Sarebbe la fine del garantismo” se lui fosse rimasto fuori dal governo. Gli azzurri non sono nemmeno d’accordo nel merito della nuova norma sulla giustizia del governo ovvero sull’ergastolo ostativo.
Ma queste dichiarazioni e prese di posizioni sono però l’espressione di un gruppo all’interno del partito e non di tutta la classe dirigente di Forza Italia. Il partito di Berlusconi sarebbe sempre più diviso in due tra l’ala governativa che fa capo a Tajani e sostiene il governo Meloni e l’ala di Mulè e Ronzulli che cercano di minare la stabilità del governo. In tutto ciò non è chiara però la posizione di Silvio Berlusconi stesso.