Omicidio Francesca Deidda, otto colpi di martello alla testa e ferite da difesa: ecco i risultati dell’autopsia.
L’omicidio di Francesca Deidda, la 42enne scomparsa il 10 maggio scorso da San Sperate (Cagliari), si arricchisce di nuovi dettagli emersi dall’autopsia depositata il 19 dicembre.
La relazione, redatta dall’esperta Giulia Caccia, ha fatto luce sulla brutale dinamica dell’omicidio, confermando che la donna è stata colpita con otto martellate alla testa.
Il principale accusato, il marito Igor Sollai, ha confessato il delitto lo scorso novembre ed è attualmente detenuto presso il carcere di Uta. Le accuse sono gravissime: omicidio volontario premeditato aggravato e occultamento di cadavere.
Francesca Deidda, risultati dell’autopsia: ha cercato di difendersi
Secondo quanto emerge dalle cinquanta pagine della consulenza tecnica, come riportato da Fanpage, Francesca Deidda ha tentato di opporsi all’aggressione.
Sul suo corpo sono state infatti individuate ferite compatibili con lesioni da difesa. Segno che la donna ha provato a proteggersi prima di soccombere alla furia omicida del marito.
I colpi inferti alla testa sono stati almeno otto, tutti con un martello, è ciò che si legge nella relazione della Giulia Caccia. La vittima è stata poi abbandonata in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, lungo la vecchia statale 125.
Gli esami condotti da un entomologo e gli studi sulle tracce di terreno hanno confermato che il cadavere è stato lasciato sul posto poco dopo l’omicidio.
Nonostante la confessione, il marito Igor Sollai ha sempre negato che il delitto fosse premeditato e ha rifiutato di fornire spiegazioni sul movente.
Tuttavia, il legale del fratello della vittima insiste sulla premeditazione: “Io devo difendere la vittima e spero gli venga contestata la premeditazione, che per noi c’è“.
La confessione del marito Igor Sollai
Qualche settimana fa, in un nuovo interrogatorio al marito Igor Sollai – che al momento si trova nel carcere di Uta – sono emersi nuovi dettagli agghiaccianti sull’omicidio di Francesca Deidda.
L’uomo ha rivelato: “Ho fatto tutto da solo. Nessuno mi ha aiutato“. Poi in merito al movente, l’uomo ha affermato: “Non avevo organizzato l’assassinio di mia moglie. Stavamo discutendo pacatamente sulla fine del nostro rapporto. L’ho uccisa in un attimo di follia“.
“E non l’ho fatto per incassare la polizza dell’assicurazione, né per restare a vivere nella casa di San Sperate con una nuova compagna: è stato un raptus“, conclude.