Il presidente francese Macron ieri ha di nuovo parlato alla nazione in tv ma il suo discorso non ha fermato le proteste.
Continuano senza sosta le proteste per le strade in Francia. Ieri il presidente Emmanuel Macron ha nuovamente tenuto un discorso alla nazione in tv non sortendo però alcun esito positivo.
L’Eliseo non cambia la sua linea sulla riforma delle pensioni e i francesi non arretrano di un millimetro. Anzi, per le strade, dopo il discorso del presidente, cassonetti in fiamme e pentole davanti alle prefetture, scontri e manifestazioni.
Macron ha confermato di aver promulgato la legge di riforma sull’innalzamento dell’età pensionabile ch sta provocando da tre mesi violente proteste in Francia. Il capo dell’Eliseo ribadisce che questa riforma “era necessaria per garantire la pensione di tutti e per produrre più ricchezza per la nostra nazione”. Macron aggiunge che “mentre il numero dei pensionati aumenta e la nostra speranza di vita si allunga, la risposta non poteva essere quella di abbassare le pensioni o aumentare i contributi di chi lavora”.
La rabbia dei francesi non sposta il presidente
Macron in tv ha espresso il suo rammarico per il fatto che questa riforma non sia stata accettata dai cittadini. “Ho sentito la rabbia dei francesi. Ho sentito nelle manifestazioni un’opposizione alla riforma ma anche una volontà di ritrovare senso nel proprio lavoro, di migliorarne le condizioni, di avere carriere che permettano di progredire nella vita”. Per questo motivo, Macron ha sottolineato che “Nessuno può restare sordo” davanti alla “rabbia espressa” dai francesi, “soprattutto io“.
Nel suo discorso ha anche proposto ai francesi 100 giorni di pacificazione e tre cantieri sul lavoro, giustizia e progresso e parla di un nuovo patto per il lavoro. Il suo discorso però, con la volontà di voltar pagina, è stato criticato non solo dai cittadini ma anche dalle opposizioni sia a destra che a sinistra. Per Melenchon è “completamente fuori dalla realtà”, mentre Marine LePen crede che Macron stia mettendo in atto una “pratica del potere scollegata, solitaria e ottusa”.