Le elezioni legislative in Francia si avvicinano e Marine Le Pen guadagna consensi, come la campagna elettorale si intreccia con le accuse.
Le elezioni legislative della Francia sono ormai alle porte, con il primo turno fissato per il 30 giugno. I candidati per i 577 seggi parlamentari si sono registrati, e i sondaggi indicano che il Rassemblement National di Marine Le Pen gode di un sostegno significativo, circa il 30% dei voti.
Con l’ambizione di Jordan Bardella alla poltrona di premier, Marine Le Pen ha dichiarato che non chiederà le dimissioni di Emmanuel Macron in caso di vittoria. Tuttavia, il filosofo Bernard-Henri Lévy ha lanciato un allarme: “Le Pen è una Meloni francese sommata a Salvini“, sottolineando una presunta connessione tra l’estrema destra francese e finanziamenti russi.
Le alleanze e le sfide interne
L’annuncio di un’alleanza tra il Rassemblement National e i Repubblicani ha suscitato notevole scalpore. Nonostante il presidente dei Repubblicani, Eric Ciotti, abbia firmato un accordo elettorale con il Rassemblement National, molti dei suoi dirigenti non l’hanno seguito. Anche Eric Zemmour, leader di Reconquête, ha deciso di non presentarsi in quasi metà dei collegi elettorali per evitare di favorire il Nuovo Fronte Popolare, accreditato del 25% delle intenzioni di voto.
Il programma economico del Nuovo Fronte Popolare include un salario minimo di 1.600 euro, l’abbandono della riforma delle pensioni e l’indicizzazione dei salari all’inflazione, misure che il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha definito disastrose. Nel frattempo, il primo ministro Gabriel Attal ha annunciato provvedimenti per sostenere il potere d’acquisto, come il taglio delle bollette elettriche.
I sondaggi e la reazione della sinistra
Francia, il partito di Emmanuel Macron, accreditato del 20% dei voti, ha deciso di non presentare candidati in una ventina di collegi elettorali considerati perdenti. L’ex presidente François Hollande ha sorpreso tutti candidandosi con i socialisti, mentre 400 candidati si schierano contro Eric Ciotti dei Repubblicani.
La sinistra ha risposto con manifestazioni che hanno portato in piazza 640 mila persone contro l’estrema destra. Celebrità come i calciatori Kylian Mbappé e Marcus Thuram hanno fatto appelli al voto, insieme al padre di quest’ultimo, Lilian Thuram. In un’intervista a Repubblica, Bernard-Henri Lévy ha descritto queste elezioni come un’operazione-verità, chiedendo se i francesi vogliono davvero vedere Marine Le Pen al potere.
Lévy ha attribuito parte della responsabilità per l’ascesa dell’estrema destra alla sinistra francese, accusandola di aver fatto compromessi su questioni fondamentali. Ha anche sottolineato come i finanziamenti russi abbiano contribuito al successo dell’estrema destra, evidenziando una visione ideologica che mira a ridurre le libertà e a indebolire le democrazie.
La campagna elettorale francese si preannuncia combattuta, con questioni economiche, alleanze strategiche e influenze internazionali che giocano un ruolo cruciale. La domanda che si pone è se i francesi sceglieranno di sostenere Marine Le Pen e il suo partito, nonostante le preoccupazioni sollevate riguardo ai legami con la Russia.