Si scatenano violente proteste a sostegno della Palestina che sfociano in scontri contro la polizia: la Francia interviene.
L’allarme terrorismo dilaga nell’Unione europea, dove l’aria di rivolta è già nell’aria. L’opinione pubblica è nettamente divisa, e così anche la politica. Il dibattito rimbalza dall’Italia fino alla Francia, dove il ministro dell’Interno, Gerald Darmanin, ha chiesto lo stop alle manifestazioni filo-palestinesi.
Le rivolte in Francia
Nella giornata di ieri, giovedì 12 ottobre, migliaia di persone si sono radunate nelle piazze francesi per protestare contro l’offensiva di Israele. Mentre sempre più persone, soprattutto a Parigi, si schierano dalla parte della Palestina, la situazione diventa pericolosa con pesanti scontri tra la polizia e i manifestanti.
I poliziotti hanno fatto uso anche di gas lacrimogeni e di idranti per far disperdere la folla impazzita. Le rivolte sono proseguite senza sosta, nonostante il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin aveva già vietato le manifestazioni pro Palestina.
E’ stato chiesto ai prefetti di vietarle tutte perché “suscettibili di generare disturbi all’ordine pubblico. L’organizzazione di queste manifestazioni vietate deve dar luogo ad arresti”.
I cittadini stranieri che non rispetteranno le regole in Francia, dovranno “vedersi sistematicamente revocato il permesso di soggiorno ed attuata senza indugio la loro espulsione”. Darmanin ha infine ricordato la necessità di assicurare “una protezione sistematica e visibile di tutti i luoghi frequentati dai francesi di fede ebraica“.
Dibattiti pro Palestina nel mondo
I dibattiti rimbalzano anche in altri Paesi dove le folle si aggregano per protestare contro l’Israele, a sostegno della Palestina. Anche in Austria, la polizia di Vienna ha vietato una manifestazione lanciando lo slogan “Dal fiume al mare” usato per pubblicizzare la protesta.
“Fondamentalmente è questo: ‘Dal fiume al mare, la Palestina sarà libera’, uno slogan dell’Olp adottato da Hamas“, ha spiegato il capo della polizia, Gerhard Puerstl.
Si unisce alle proteste contro l’Israele anche il Regno Unito, dove la ministra dell’Interno britannica, Suella Braverman ha esortato gli agenti della polizia a usare “tutta la forza della legge” contro le manifestazioni di sostegno ad Hamas.