Fratelli d’Italia propone un’Intelligenza Artificiale che obbliga i giovani ad accettare qualsiasi lavoro, non importa se sottopagato.
Tra le proposte avanzate dal partito Fratelli d’Italia in sede delle elezioni del 25 settembre, la leader Giorgia Meloni ha redatto un documento intitolato “Appunti per un programma conservatore”. Il documento in questione è stato distribuito nel corso della seconda giornata nella conferenza programmatica di Fratelli d’Italia, tenutasi lo scorso aprile.
Al suo interno compaiono diversi passaggi dedicati al lavoro giovanile. Il testo ha suscitato non poche polemiche. Nel documento discusso lo scorso aprile, c’è un’attenzione particolare per i giovani. Viene infatti previsto un sistema di Intelligenza Artificiale che sarà in grado di rintracciare l’elenco dei giovani che ogni anno terminano i percorsi di studi, vale a dire scuole superiori e università.
Lo scopo del documento è quello di “ingenerare nelle persone un sistema assistenziale che disincentiva il lavoro”, attraverso alcune proposte per l’occupazione giovanile. Tra queste, la proposta del lavoro obbligatorio. A quel punto ai giovani arriva una proposta di lavoro.
Il problema però, è che l’impiego non importa se sia precario o sottopagato, o anche non incline al percorso di studi appena svolto. I giovani non potranno opporre rifiuto a questa proposta di lavoro. Il fondatore del partito Giorgio Crosetto ha sminuito la gravità della situazione asserendo: “Quelle sono solo provocazioni culturali, suggerimenti. […] Lavorare” aggiunge “è un dovere morale per sé stessi, per la propria famiglia e per la comunità nazionale, ma non penso debba diventare un obbligo di legge.”
Cosa succede se un giovane rifiuta l’impiego?
Ma cosa succede nel caso in cui un giovane dovesse rifiutarsi di accettare quel determinato lavoro? Nel documento, Fratelli d’Italia spiega che il partito sogna un’Intelligenza Artificiale che “rintracci l’elenco dei giovani che terminano ogni anno le scuole e le università”.
Gli studenti, appena concluso il percorso di studi, non potranno “più scegliere se lavorare o meno”. Il neodiplomato o neolaureato “è vincolato ad accettare l’offerta di lavoro di per sé, per la sua famiglia e per il Paese, pena la perdita di ogni beneficio con l’applicazione anche di un sistema sanzionatorio”.