Fratelli d'Italia contro l'istigazione all’anoressia e alla bulimia
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Direttore: Alessandro Plateroti

Proposta del Governo: legge contro l’istigazione all’anoressia e alla bulimia

Giorgia Meloni in aula

Il testo, presentato da Fratelli d’Italia, è rivolto soprattutto ai giovani che vengono più colpiti dal disturbo dell’alimentazione.

Questa mattina il gruppo di Fratelli d’Italia ha presentato un disegno di legge apposito, per introdurre una nuova proposta. L’idea è di introdurre un nuovo reato, ovvero quello dell’istigazione all’anoressia e alla bulimia, intervenendo su tutti quei comportamenti scorretti che vengono spesso incitati da fonti esterne.

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Giorgia Meloni in aula
Giorgia Meloni in aula

Il disturbo del comportamento alimentare spesso è incentivato da alcune azioni dannose esterne, come quelle di coloro che istigano (anche sui social) ad assumere comportamenti alimentari scorretti e dannosi per la salute. Questa istigazione spinge gli animi più fragili attuare abitudini che possono sfociare nell’anoressia e nella bulimia.

Una delle principali cause di morte

Al Senato, in una conferenza stampa organizzata da Fratelli d’Italia è stato presentato un ddl dal titolo “Disturbi del comportamento alimentare”. Questo disturbo interessa il 5% della popolazione (4 milioni di persone), la maggior parte di cui sono soprattutto giovani. Con un attaccamento particolare al mondo digital, essi si trovano talvolta a stretto contatto con soggetti che divulgano comportamenti sbagliati.

“Si tratta di un vero disturbo psichiatrico, un fenomeno molto grave, e non soltanto di una fissazione dei nostri giovani. È la prima causa di morte dopo gli indicenti stradali per i giovani dopo i 25 anni”, ha dichiarato il senatore Fdi Alberto Balboni.

Cosa prevede il decreto?

Gli articoli del ddl sono cinque. Dopo l’introduzione del reato di istigazione all’anoressia, si cita il reato di istigazione a pratiche idonee a provocare un disturbo del comportamento alimentare, anche per via telematica.

Il decreto avrebbe due obiettivi in particolare: prevenzione e repressione. Chi commette il reato rischia fino a due anni di reclusione e una sanzione fino a 60mila euro. Se poi la vittima è un minore si rischia il carcere fino quattro anni e una sanzione fino a 150mila euro.

Con lo scopo di riconoscere questi disturbi come una malattia sociale, Balboni spiega che è stato “depositato il ddl proprio il 15 marzo, la giornata del Fiocchetto lilla. L’obiettivo è avere uno psicologo a scuola dedicato per incontrare i ragazzi, in grado di aiutarli e capire i primi sintomi”.

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ultimo aggiornamento: 27 Marzo 2023 16:56

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