Fratello di Emanuela Orlandi, la nuova pista shock: ecco dove sono i resti della sorella
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Fratello di Emanuela Orlandi, la nuova pista shock: ecco dove sono i resti della sorella

Emanuela Orlandi - Pietro Orlandi

Le ultime dichiarazioni di Pietro Orlandi sulla scomparsa di sua sorella Emanuela. Nuove ipotesi coinvolgono Santa Maria Maggiore.

Durante una significativa manifestazione a piazza Cavour, Pietro Orlandi ha portato all’attenzione pubblica nuove dichiarazioni riguardo la scomparsa di sua sorella, Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno 1983 a Roma. Pietro, determinato a trovare la verità, ha espresso forte sfiducia nei confronti del Vaticano, accusandolo di voler ostacolare la commissione bicamerale d’inchiesta sulla vicenda.

Bonus Natale 2024:
a chi spetta e cosa c'è da sapere

Emanuela Orlandi - Pietro Orlandi
Emanuela Orlandi – Pietro Orlandi

La critica al Vaticano e la teoria del ricatto

Pietro Orlandi non ha esitato a criticare il Vaticano, sostenendo che l’istituzione non desidera la commissione d’inchiesta perché fuori dal suo controllo. “Il Vaticano questa commissione bicamerale non la vuole perché non la può controllare,” ha dichiarato. Secondo Pietro, il caso di Emanuela rappresenta solo un piccolo elemento di un più ampio sistema di ricatto, una realtà che lui è pronto ad affrontare, sperando di essere convocato quanto prima per fornire ulteriori dettagli.

Nel corso della manifestazione, Pietro Orlandi ha presentato un elenco di persone che dovrebbero essere convocate sia dalle procure, sia dalla Commissione di inchiesta. Tra queste figura un “memoriale”, già consegnato al pm vaticano Alessandro Diddi, che potrebbe fornire indizi cruciali per risolvere il mistero.

La nuova ipotesi su Santa Maria Maggiore

Orlandi ha poi lanciato una nuova ipotesi, coinvolgendo il cardinale Santos Abril y Castello, ex arciprete di Santa Maria Maggiore, e Dario Franceschini, ex ministro della Cultura. Secondo Orlandi, il Cardinale Abril era a conoscenza di alcuni lavori eseguiti nel campo Santo teutonico, dove, secondo messaggi WhatsApp tra funzionari vaticani, sarebbero state scoperte delle anomalie sotto alcune tombe nel 2014.

Una cassa misteriosa, ritrovata sotto queste tombe, è al centro della teoria di Orlandi. “C’era qualcosa in quella cassa e quella cassa mi è stata consegnata e io l’ho portata a Santa Maria Maggiore,” ha affermato. Pietro sottolinea l’importanza di interrogare Franceschini sugli eventi del 2014, chiedendo se avesse autorizzato lavori a Santa Maria Maggiore, suggerendo che, anche se l’ex ministro potrebbe essere estraneo ai fatti, sarebbe comunque informato su di essi.

Il caso di Emanuela Orlandi continua a generare interrogativi e teorie. La determinazione di Pietro Orlandi nel cercare la verità e nell’esprimere le sue preoccupazioni pubblicamente dimostra la persistenza di un dolore familiare e di una questione ancora irrisolta. Le sue recenti dichiarazioni aprono nuovi scenari investigativi, stimolando ulteriori domande sulla scomparsa di Emanuela e sul coinvolgimento di figure chiave all’interno del Vaticano e del governo italiano.

Il caso, che ha catturato l’attenzione pubblica per decenni, continua a essere un mistero intricato e sfuggente. Le nuove affermazioni di Pietro Orlandi potrebbero portare a svolte significative nell’indagine, o potrebbero semplicemente aggiungere un altro strato di complessità a una storia già profondamente complicata. La speranza è che la verità emerga, portando finalmente giustizia per Emanuela Orlandi e la sua famiglia.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 14 Gennaio 2024 13:29

Massacrata dall’ex Moser: spunta l’ultima clamorosa lettera di Ester Palmieri

nl pixel