Due frati arrestati a Napoli per violenza sessuale e rapina: hanno cercato di rubare i cellulari delle vittime per distruggere le prove.
Due frati di un monastero nella provincia di Napoli sono stati arrestati con l’accusa di violenza sessuale e rapina aggravata.
Le indagini, condotte dalla Procura di Napoli Nord, hanno rivelato una rete di abusi sessuali e tentativi di nascondere le prove attraverso l’organizzazione di una rapina. A seguire, tutti i dettagli.
Il tentativo di rapina per distruggere le prove
Secondo le ricostruzioni, riportate da Affaritalini.it, i due frati – identificati come leader spirituali del monastero – avrebbero abusato sessualmente due giovani, uno dei quali extracomunitario.
Le vittime, che avevano lavorato nel monastero, avrebbero conservato nei loro telefoni cellulari messaggi e immagini compromettenti che dimostravano gli abusi subiti.
Preoccupati per le possibili conseguenze, i frati avrebbero orchestrato una rapina per recuperare i dispositivi e distruggere le prove.
L’operazione criminale è stata pianificata nei minimi dettagli circa 20 giorni prima dell’esecuzione. Gli inquirenti hanno scoperto che uno dei frati aveva contattato un individuo, ritenuto legato alla criminalità organizzata locale, chiedendo il suo aiuto per organizzare il furto.
Questo individuo, definito l’organizzatore del colpo, ha poi reclutato due giovani, incaricati di eseguire materialmente la rapina.
Le indagini e l’arresto dei frati
Il 26 aprile scorso, i rapinatori hanno fatto irruzione nella casa delle vittime, tentando di impossessarsi dei loro cellulari.
Tuttavia, le vittime hanno opposto resistenza, impedendo ai malviventi di portare a termine il loro intento.
Durante la colluttazione, uno dei giovani ha riportato ferite, ma grazie alla loro determinazione, i due sono riusciti a conservare i dispositivi.
Consentendo, dunque, alle autorità di acquisire prove fondamentali per l’inchiesta. Le indagini, coordinate dal pm e dalla procuratrice, hanno portato all’emissione di sei misure cautelari in carcere.
I due frati sono accusati rispettivamente di violenza sessuale e di rapina aggravata in concorso.
Gli altri quattro arrestati, inclusi i due esecutori materiali e l’intermediario, dovranno rispondere delle stesse accuse.