Fuga in Bolivia 'arresto: i dubbi sulle ultime ore di libertà di Cesare Battisti
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Direttore: Alessandro Plateroti

L’inspiegabile fuga in Bolivia e l’arresto: quanti dubbi sulle ultime ore di libertà di Cesare Battisti

Cesare Battisti

L’arresto di Cesare Battisti chiude una delle pagine più spinose della cronaca e della giurisprudenza italiana, ma i punti interrogativi sulla vicenda sono ancora tanti.

Il mutato orientamento politico a livello internazionale ha messo Cesare Battisti con le spalle al muro. Non c’è dubbio sul fatto che le elezioni di Lega e Movimento Cinque Stelle in Italia e quella di Bolsonaro in Brasile abbiano complicato e non poco la nuova vita dell’ex terrorista.

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Salvini e Bolsonaro, le figure chiave che hanno messo Cesare Battisti con le spalle al muro

Dopo anni passati a brindare insieme con gli esponenti della vecchia classe politica brasiliana, Battisti ha dovuto fare i conti con due paesi che volevano – metaforicamente parlando – la sua testa, o meglio il suo arresto.

L’elezione di Bolsonaro ha costretto Battisti a prendere una decisione probabilmente affrettata e poco ragionata. Ormai con le spalle al muro, l’ex terrorista rosso ha deciso di lasciare il Brasile per recarsi in Bolivia, confidando nella complicità di un governo di sinistra.

Fonte foto: https://www.facebook.com/pg/jairmessias.bolsonaro

Cesare Battisti, una fuga senza certezze

Quello che stupisce è che Cesare Battisti abbia deciso di fuggire senza programmare nulla, senza certezze, senza appoggi su cui contare.

Avanzata la richiesta di protezione al governo boliviano, che non avrebbe mai risposto, Cesare Battisti ha deciso comunque di partire alla volta della Bolivia.

Stando a quanto è stato possibile ricostruire, l’ex terrorista non avrebbe trovato neanche il supporto del sottobosco, della rete che per anni ha agevolato e probabilmente anche finanziato la sua fuga.

Possibile che Battisti non sapesse di essere ormai solo già prima di partire per la Bolivia?

Cesare Battisti
fonte foto https://www.facebook.com/salviniofficial/

Una fuga disperata

L’ipotesi è che quella di Cesare Battisti sia stata una fuga disperata, messa in atto senza porsi tante domande. Di fronte a un arresto certo avrebbe deciso di difendere con le unghie e con i denti la sua libertà staccando il biglietto per il primo paese potenzialmente utile al suo piano di fuga.

Una decisione dettata dalla paura dunque, eppure il suo comportamento non sembrava per niente quello di un fuggiasco.

Girava liberamente per la Bolivia, si connetteva alle reti pubbliche, si concedeva anche allegre sbronze. Più che impaurito le immagini mostrano un uomo disperato, rassegnato, un uomo in attesa del suo arresto. Quasi come se sapesse che ormai tutto era finito.

Cesare Battisti
fonte foto https://twitter.com/poliziadistato

Perché non farsi arrestare in Brasile?

Perché Cesare Battisti, consapevole di essere ormai solo e abbandonato, abbastanza intelligente per capire che ormai la sua fuga era giunta al termine, non è rimasto in Brasile?

Alla luce degli accordi vigenti tra il governo italiano (epoca Pd) e quello brasiliano (dell’epoca pre-Bolsonaro), Battisti avrebbe avuto ottime possibilità di evitare o quantomeno contestare la condanna all’ergastolo. E invece no. Si è lasciato alle spalle l’unico jolly che aveva ancora a disposizione e ha terminato la sua seconda vita in Bolivia, dove è stato arrestato.

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ultimo aggiornamento: 16 Gennaio 2019 10:09

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