I funerali di Stato di Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci. “Strappati da questo mondo da artigli di una violenza feroce”

I funerali di Stato di Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci. “Strappati da questo mondo da artigli di una violenza feroce”

Attentato in Congo, i funerali di stato dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci.

Come anticipato dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio in occasione della sua informativa alla Camera e al Senato, il governo ha deliberato le esequie di Stato per l’ambasciatore Luca Attanasio e per il carabiniere Vittorio Iacovacci. La conferma è arrivata al termine del Consiglio dei Ministri del 24 febbraio.

Il governo delibera i funerali di Stato per le vittime dell’attentato in Congo

“Il Consiglio dei Ministri ha deliberato le esequie di Stato per l’ambasciatore Luca Attanasio e per il carabiniere Vittorio Iacovacci, vittime dell’attentato avvenuto il 22 febbraio 2021 in Congo. La deliberazione è stata adottata, per gli adempimenti di competenza, a norma dell’articolo 3 della legge 7 febbraio 1987, n. 36“, si legge nel comunicato stampa pubblicato al termine del Consiglio dei Ministri del 24 febbraio.

Bandiera italiana

I funerali di Stato di Attanasio e Iacovacci

La funzione viene celebrata presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli in Roma. Presente anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi.

“C’è angoscia per i troppi uomini invaghiti dal denaro, che tramano la morte del fratello”, ha dichiarato il sacerdote nel corso dell’omelia. “Sono stati strappati da questo mondo da artigli di una violenza feroce, che porterà altro dolore. Dal male viene solo altro male“, ha proseguito il sacerdote.

Al termine del rito, i feretri dell’ambasciatore e del carabiniere fanno ritorno a casa, uno verso la Lombardia e uno a Sonnino, nel Lazio.

L’autopsia

Nel pomeriggio del 24 febbraio sono stati resi noti i risultati degli esami medici sui corpi di Attanasio e Iacovacci. L’autopsia esclude l’ipotesi dell’esecuzione. I due sono rimasti colpiti durante lo scontro a fuoco tra i rapitori e i ranger e sarebbero stati colpiti a distanza. Non sono morti quindi per un colpo esploso a bruciapelo come ipotizzato in un primo momento. I due sono stati raggiunti da due proiettili ciascuno esplosi a diversi metri di distanza. Questo rende plausibile l’ipotesi secondo cui possano essere stati colpiti da fuoco amico.

Per dare una risposta a questa domanda, gli uomini dei carabinieri del Ros che sono arrivati in Congo analizzeranno le armi in dotazione ai ranger del parco.

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