Tragedia a Taurisano: drammatico episodio di femminicidio, un uomo uccide la moglie a coltellate.
Nel tardo pomeriggio di sabato 16 marzo, a Taurisano, un piccolo centro nel cuore del Salento, si è consumata una tragedia che ha scosso l’intera comunità. Albano Galati, un uomo di 56 anni, ha posto fine alla vita della moglie, una donna di 49 anni di origine polacca, con cui condivideva la vita e quattro figli.
L’episodio si è verificato intorno alle 17:30, nella loro abitazione situata in via Luigi Corvaglia, un tranquillo quartiere della zona 167.
La dinamica dell’aggressione: uomo uccide la moglie a coltellate
Secondo le prime ricostruzioni fornite dalle forze dell’ordine, il femminicidio sarebbe l’epilogo di una lite familiare degenerata. Galati, dopo averla inseguita, ha accoltellato mortalmente la moglie, non si è dato alla fuga ma ha scelto di consegnarsi spontaneamente alle autorità, confessando l’atroce delitto.
Come riportato da Notizie.virgilio.it, l’aggressione ha coinvolto anche una vicina di casa. Quest’ultima è intervenuta nel tentativo di scongiurare la tragedia. La donna, pur avendo riportato ferite di lieve entità, testimonia la gravità dell’escalation di violenza.
Questo episodio pone nuovamente l’accento sull’urgenza di affrontare il tema della violenza domestica e sulle misure preventive da adottare.
Le parole di Ada Chirizzi
Ada Chirizzi, segretario Generale Cisl Lecce, esprime il dolore e la rabbia che un evento così vicino e crudele inevitabilmente suscita: “È sempre difficile e doloroso parlare della violenza subita dalle donne. Ma quando succede così vicino, nel nostro territorio, tutto diventa più reale.”
La Chirizzi sottolinea l’importanza di un impegno concreto nella prevenzione e nel sostegno alle vittime, nonché nell’educare le nuove generazioni su un cambiamento possibile e necessario.
Questo tragico evento riaccende i riflettori sulla piaga del femminicidio, evidenziando le criticità nel sistema di protezione delle vittime e nella prevenzione degli atti di violenza. Le autorità e la comunità si trovano di fronte all’ennesimo caso di violenza domestica che termina nella peggiore delle tragedie, sollevando interrogativi dolorosi ma necessari sulla possibilità di prevenire simili tragedie.