Il Garante della privacy boccia Salvini: “No a padre e madre sulla carta di identità”

Il Garante della privacy boccia Salvini: “No a padre e madre sulla carta di identità”

Il Garante della privacy ha espresso parere negativo nei confronti della questione posta da Salvini, ossia di sostituire l’indicazione di “genitore 1 e 2” con quella di “padre” e “madre”.

ROMA – Risposta negativa del Garante della privacy alla questione sollevata dal ministro dell’Interno circa la sostituzione dell’indicazione di “genitore 1” e “genitore 2” con “padre” e “madre” nei moduli per il rilascio della carta di identità elettronica per i figli minorenni.

Le motivazioni del Garante: si rischierebbe di imporre ai dichiaranti il conferimento di dati inesatti

Il Garante della privacy ha spiegato: “La modifica in esame è suscettibile di introdurre, ex novo, profili di criticità nei casi in cui la richiesta della carta di identità, per un soggetto minore, è presentata da figure esercenti la responsabilità genitoriale che non siano esattamente riconducibili alla specificazione terminologica ‘padre’ o ‘madre’. Ciò, in particolare, nel caso in cui sia prevista la richiesta congiunta (l’assenso) di entrambi i genitori del minore (documento valido per l’espatrio)“.

In pratica, sostituendo il termine ‘genitori’ con ‘padre‘ e ‘madre‘, si “rischierebbe di imporre in capo ai dichiaranti“, al momento della richiesta del rilascio del documento di identità del minore, “il conferimento di dati inesatti o di informazioni non necessarie di carattere estremamente personale, arrivando in alcuni casi a escludere la possibilità di rilasciare il documento“.

Fonte foto: https://www.facebook.com/salviniofficial

Il commento del capo del Viminale

A stretto giro di posta, Matteo Salvini ha replicato: “Noi andiamo avanti, non esiste privacy che neghi il diritto ad un bimbo di avere una mamma e un papà…“. Prosegue dunque la battaglia del ministro dell’Interno e del ministro della Famiglia Fontana, anche lui vicino alle posizioni di Salvini.