Il Garante della privacy lancia l’allarme sulla norma del decreto flussi che prevede l’accesso ai cellulari dei migranti non collaborativi.
La norma contenuta nel decreto flussi che permette alle forze di polizia di accedere ai dispositivi elettronici dei migranti che non collaborano alla loro identificazione sta sollevando preoccupazioni significative, in particolare dal punto di vista della privacy.
Garante della privacy, accesso cellulari migranti: “Serve una riflessione”
Durante un’audizione presso la prima commissione della Camera, il Garante per la privacy, Pasquale Stanzione, ha espresso dubbi sull’equilibrio e la proporzionalità di questa misura, richiamando l’attenzione sull’importanza di una verifica giudiziaria.
Secondo Stanzione, l’accesso ai dispositivi elettronici dei migranti, come telefoni cellulari e computer, pone interrogativi sul bilanciamento tra le esigenze di sicurezza e la tutela dei diritti fondamentali: “è opportuno valutare la proporzionalità” della misura e sottoporre preventivamente e non successivamente all’esame giudiziale.
“Particolare attenzione va poi rivolta ai minori”, precisa così come riporta TGCom24.
Il Garante ha sottolineato che l’ingerenza nella vita privata di queste persone dovrebbe essere proporzionata rispetto all’obiettivo, ovvero l’identificazione del migrante, e necessiterebbe di un controllo preventivo da parte dell’autorità giudiziaria.
La delicatezza della questione risiede nel rischio di un uso sproporzionato o eccessivo di tale strumento.
Decreto flussi: ecco come fare la domanda
Dal 1° novembre si aprirà la finestra per la presentazione delle domande di regolarizzazione degli extracomunitari che, ottenendo il permesso, potranno soggiornare legalmente in Italia.
Per comprendere meglio l’iter da seguire, IlMattinodisicilia.it ha intervistato Gaetano Franco Scalone, titolare dell’Agenzia servizi La Spezia, realtà specializzata nei servizi per immigrati.
Il decreto flussi 2025 – dice Gaetano Franco Scalone – rappresenta una grande opportunità per gli irregolari che vogliono “legalizzare” la propria posizione per farsi un futuro nel nostro Paese. La cosa fondamentale è farsi trovare pronti per il click day. Inviando la domanda nel più breve tempo possibile, il richiedente potrà aumentare le chance di rientrare tra i datori di lavoro che otterranno il rilascio di un nulla osta a favore del proprio dipendente. Nella prassi, infatti, già dopo pochi minuti viene presentato un numero di istanze pari o superiore alla quota di ingresso prevista”.
“Dall’esperienza maturata ormai nell’arco di decenni – continua Scalone – sappiamo che presentare la domanda subito può rappresentare un vantaggio. Le precompilazioni delle domande prenderanno il via a partire dal prossimo primo novembre per chiudersi il 30. Le domande dovranno essere presentate solo in formato digitale”.