Garlasco, confermata la semilibertà per Alberto Stasi
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Garlasco, svolta in Cassazione: confermata la semilibertà per Alberto Stasi

Alberto Stasi

La Cassazione conferma la semilibertà per Alberto Stasi: respinto il ricorso della Procura sul caso dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco.

La Corte di Cassazione ha deciso oggi sul futuro di Alberto Stasi, confermando la concessione della semilibertà disposta lo scorso 11 aprile dal Tribunale di Sorveglianza di Milano. Il 41enne, condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco nel 2007, continuerà dunque a beneficiare della misura alternativa. Intanto, il legale di Stasi ha ribadito la convinzione che sulla scena del crimine ci fossero più persone.

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Respinto il ricorso della Procura: Alberto Stasi resta in semilibertà

L’udienza in Cassazione, tenutasi in forma cartolare, ha avuto esito favorevole per Alberto Stasi. I giudici della Suprema Corte hanno infatti scelto di respingere il ricorso presentato dalla Procura generale di Milano. Ritenendo infondate le critiche mosse all’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza.

Uno dei punti centrali della contestazione, come riportato da Sky News, era legato all’intervista televisiva a Le Iene rilasciata dall’ex fidanzato di Chiara Poggi durante un permesso premio.

Tuttavia, per la difesa – e come stabilito anche dalla direzione del carcere di Bollate – Stasi non era tenuto a richiedere ulteriori autorizzazioni. Dunque, nessuna prescrizione era stata violata. I giudici milanesi avevano condiviso questa impostazione, riconoscendo la correttezza del comportamento del detenuto.

Confermata la valutazione del Tribunale di Sorveglianza

Con la decisione della Cassazione, viene definitivamente confermata la semilibertà per Alberto Stasi, senza la necessità di un nuovo giudizio da parte del Tribunale di Sorveglianza. Se il ricorso fosse stato accolto, il caso sarebbe tornato davanti ai giudici milanesi. Che avrebbero dovuto rivalutare la posizione del condannato seguendo le indicazioni della Suprema Corte.

Così non sarà: la misura resta dunque valida e in vigore, mentre la difesa si mostra compatta nel respingere ogni contestazione sull’operato del proprio assistito.

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ultimo aggiornamento: 1 Luglio 2025 17:33

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