Un messaggio cifrato inquietante pubblicato dall’amico di Andrea Sempio riapre il giallo sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco.
A Garlasco, mentre si continua ad indagare sull’omicidio di Chiara Poggi con la riapertura delle indagini su Andrea Sempio, emergono dettagli sconvolgenti legati a un vecchio post di Michele Bertani, amico del 37enne, suicidatosi due mesi dopo la pubblicazione. Nel frattempo, arrivano le prime dichiarazioni di Massimo Bossetti sull’omicidio di Yara Gambirasio, rilasciate nell’intervista esclusiva a Belve Crime.

Garlasco, le strane coincidenze sull’amico di Andrea Sempio
Il profilo Facebook di Michele Bertani era registrato con il nickname “Mem He Shin“, un appellativo che – secondo la mistica ebraica e la Cabala – richiamerebbe il Quinto nome di Dio. Un dettaglio che aggiunge un ulteriore livello di mistero alla vicenda, soprattutto se si considera che – due mesi dopo la pubblicazione di quel post – l’amico di Andrea Sempio si sarebbe tolto la vita.
Il contenuto del messaggio cifrato, rivelato da Il Tempo e finito sotto i riflettori a Mattino 5, si intreccia ora con le attuali evoluzioni del caso. Il 37enne, amico del fratello della vittima, è oggi indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, mentre uno dei romeni coinvolti nello scandalo del santuario della Bozzola ha dichiarato che: “Chiara aveva scoperto qualcosa“.
Il messaggio cifrato di Michele Bertani
Il 19 gennaio 2016, Michele Bertani – amico di Andrea Sempio – pubblicava sul proprio profilo Facebook, un post che citava una strofa dei Club Dogo: “La Verità Sta Nelle CoSe Che NeSSuno sa!!! la Verità nessuno mai te la racconterà…”.
Secondo quanto riportato da Il Tempo e discusso a Mattino 5, alcune lettere nel testo sono inusualmente maiuscole e non all’inizio delle parole. Un dettaglio che ha attirato l’attenzione di chi ha analizzato il messaggio.
Rita Cavallaro, giornalista de Il Tempo, ha spiegato in trasmissione che “abbiamo ricevuto da una fonte questa segnalazione particolare” che appariva “incredibile“. Secondo quanto raccontato, isolando solo le lettere evidenziate e traducendole in ebraico, due rabbini interpellati – non collegati tra loro – sarebbero arrivati alla stessa interpretazione: “C’era una ragazza lì che sapeva“.
Un’eco inquietante all’omicidio avvenuto a Garlasco. Come ha concluso dalla giornalista: “Sinceramente è una coincidenza troppo inquietante in questo momento“.
Delitto #Garlasco, il messaggio nascosto dell'amico di Sempio che si è suicidato, tradotto in ebraico significa" c'era una ragazza lì che sapeva" #Mattino5 @Rita_Cavallaro pic.twitter.com/AoNiwCxX9q
— Mattino5 (@mattino5) June 10, 2025