Garlasco: l'impronta 33 non entra in incidente probatorio
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Garlasco: l’impronta 33 non entra in incidente probatorio

L'impronta di una mano su una pietra

Una novità nelle indagini del delitto di Garlasco e l’omicidio Chiara Poggi. L’impronta 33, attribuita ad Andrea Sempio, non entra in incidente probatorio.

Il caso del delitto di Garlasco con l’omicidio Chiara Poggi continua ad essere sotto i riflettori. In queste ore trova conferma quanto emerso in precedenza in merito all’impronta 33, quella attribuita ad Andrea Sempio. Se in precedenza si era parlato di assenza di tracce di sangue, ecco che adesso su quella traccia trovata sul muro delle villetta Poggi è emersa una novità: non rientra nelle analisi dell’incidente probatorio. Una decisione che ha generato svariate reazioni negli avvocati delle parti.

indagini su reperti

Garlasco: no incidente probatorio su impronta 33

Secondo quanto si apprende dai principali organi di stampa tra cui l’Ansa, la Procura di Pavia ha rigettato la richiesta di incidente probatorio anche sulla Traccia 33, ovvero l’impronta trovata sul muro delle villetta di Garlasco e attribuita ad Andrea Sempio, l’amico del fratello della vittima indagato nel procedimento.

Le altre impronte lasciate sui resti di spazzatura trovati nella villetta di Garlasco, invece, entrano nell’incidente probatorio disposto dalla gip del tribunale di Pavia, Daniela Garlaschelli. In contraddittorio tra le parti il perito dattiloscopista Domenico Marchigiani a cui è affidato il compito di esaminare anche le impronte repertate allora dai Ris di Parma con fogli di acetato, ma non, appunto, l’impronta 33.

Le reazioni degli avvocati

Adnkronos ha riportato le reazioni dell’avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi, dopo il rigetto della richiesta di incidente probatorio sull’impronta 33: “Il Codice prevede che la procura debba fare delle indagini anche nell’interesse dell’indagato. La procura di Pavia le ha estese anche nell’interesse del condannato, ma non accoglie le richieste della persona offesa”. L’avvocato ha anche aggiunto di aver richiesto tale “valutazione dell’impronta 33, per vedere se c’erano le minuzie sufficienti per attribuirla a Sempio”.

E ancora: “Non l’hanno concessa e il giudice non la può concedere in assenza dell’ok della procura. Dicono che noi abbiamo paura della verità e si oppongono a un accertamento quando viene demandato a un giudice terzo”,

Reazione anche da parte di uno degli avvocati di Stasi, Giada Bocellari: “Io credo che questa procura proceda nell’interesse della giustizia”. In merito alla mancata estensione dell’incidente probatorio all’impronta 33, l’avvocata ha aggiunto che “dal punto di vista procedurale è assolutamente corretto, perché è un accertamento ripetibile”. “La differenza sostanziale tra gli accertamenti sugli acetati e la ’33’ è che i primi erano già oggetto dell’incidente probatorio sulla parte genetica, mentre la ’33’ no. In fase di indagini preliminari non dobbiamo anticipare il processo e fare tutto quello che si può fare”, ha concluso la Bocellari.

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ultimo aggiornamento: 24 Luglio 2025 13:05

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