Delitto di Garlasco, la replica dei legali di Andrea Sempio sull’impronta vicino al corpo di Chiara Poggi: il fratello Marco Poggi cambia versione.
Non solo il supertestimone di Garlasco a “Le Iene“, ma sarebbe arrivata anche una nuova testimonianza relativa al vero rapporto, almeno secondo queste novità, tra la Chiara Poggi e sua cugina Stefania Cappa. Ma a tornare al centro dell’attenzione è la figura di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, Marco Poggi, già indicato tra i frequentatori abituali della casa. La nuova attribuzione di un’impronta palmare trovata vicino al corpo della giovane ha riacceso il dibattito. Soprattutto alla luce della recente modifica delle dichiarazioni da parte di Marco Poggi.

L’impronta di Andrea Sempio e la versione della difesa
La cosiddetta “papillare 33“, come riportato da Leggo, è un’impronta palmare rilevata nel 2007 sulla parete destra delle scale che portano alla taverna, proprio nei pressi del luogo in cui venne ritrovato il corpo di Chiara Poggi.
All’epoca, la traccia era stata considerata non utile poiché priva di sangue e apparentemente illeggibile. Tuttavia, grazie a nuove tecnologie e a una consulenza aggiornata disposta dalla Procura, l’impronta è stata attribuita ad Andrea Sempio, oggi 37enne.
Per gli inquirenti, si tratta di un elemento “logico-fattuale” per la ricostruzione dell’omicidio “che quell’impronta appartenga all’assassino“. La difesa di Sempio, rappresentata dagli avvocati Angela Taccia e Massimo Lovati, ha però sottolineato come il loro assistito fosse un frequentatore abituale della villetta. “Ha frequentato ogni angolo della casa, tranne la camera da letto dei genitori di Chiara e di Marco“, hanno dichiarato i legali.
Delitto di Garlasco: Marco Poggi cambia versione
Un punto cruciale di questa nuova fase dell’inchiesta è rappresentato dalle recenti dichiarazioni di Marco Poggi, fratello della vittima. Posto di fronte alla corrispondenza tra l’impronta e il palmo dell’amico, il fratello di Chiara Poggi ha rivisto parzialmente la sua testimonianza.
“Forse Andrea non frequentava solo la stanza del pc e la sala tv, ma può essere che sia sceso anche in cantina“, ha dichiarato durante l’ultimo interrogatorio. Si tratta di un dettaglio mai riferito prima, che potrebbe avere un impatto significativo sull’interpretazione della presenza di Andrea Sempio nella zona del delitto.